Hassanzade, il clandestino che prende a pugni la Francia. E diventa campione nazionale...

Un afghano di 14 anni arriva dal Pakistan in un paese europeo, diciamo la Francia. E' un clandestino magro come un chiodo. Non sa scrivere. Non sa una parola di francese. Balbetta solo qualche mezza frase d'inglese. Scommettereste un euro su di lui? O non vedreste l'ora di sbatterlo fuori appena divenuto maggiorenne?

Bruno Cardoso, un allenatore di savate (boxe francese) ha deciso di puntare su un ragazzo così, Sharif Hassanzade, molto più di un euro. Perché? Semplicemente perché "la sua storia mi ha commosso".

Oggi sono passati tre anni e tra poche settimane Hassanzade raggiungerà la maggiore età. L'espulsione si avvicinava. Però in questi tre anni il ragazzo afghano non solo ha imparato il francese perfettamente, ma è pure diventato, da pochi giorni, il campione nazionale di savate nella categoria super-leggeri. E allora il ministro per l'immigrazione Eric Besson ha deciso di regolarizzarlo. Presto Hassanzade potrebbe ottenere anche la cittadinanza francese [Le Monde].

Intanto migliaia di giovani afghani, marocchini, egiziani, albanesi e cittadini di tanti altri luoghi vengono ogni anno espulsi dalla Francia, dall'Italia e dagli altri Stati europei. Certo, non tutti sono come Hassanzade. Ma soprattutto non tutti sono come Cardoso.

Insomma, se proprio non vogliamo investire nulla sui giovani cittadini del mondo che arrivano in Italia, se diamo loro come unica opportunità di sopravvivenza il furto, lo spaccio o il contrabbando, almeno non fingiamo di stupirsi quando qualcuno di loro decide di approfittare di questa opportunità.

Stupiamoci solo che la maggioranza se ne stia buona buonina a morire di fame e che non si mettano tutti insieme a prenderci a pugni sul naso. Chissà, potrebbe nascere una nuova disciplina sportiva...

Little Prince(ss)

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4 commenti:

  1. Non investiamo sui figli di nessuno, né i nostri né quelli degli altri: siamo un continente senza futuro.

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  2. Ciao,
    passavo di qui: bello qs post, sì penso anch'io
    che dobbiamo ringraziare se non ci hanno ancora presi a pugni sul naso...Ma c'è ancora tempo...

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  3. concordo con Stefano: tra poco oltre a loro ci saranno milioni di italiani disoccupati, affamati e inkazzati, e pronti a menare pugni sul naso.
    se andrà bene sarà un 14 luglio, se va male una marcia su roma... arghhhh!

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  4. accogliamo i nostri fratelli africani: pace in terra!

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Il grande colibrì