
Violenti e seducenti, bellissimi ed inquietanti, i 15 minuti del cortometraggio "The young & evil" di Julian Breece, proitettato al Festival Mix di Milano, non possono passare inosservati. E difficilmente possono essere dimenticati.
Un giovane nero (il modello Vaughin Lowery, dalla bellezza tanto incantevole quanto vunerabile) spompina un lecca lecca rosso e passa davanti ad un gruppo di gangster machi che gli lanciano insulti omofobi. Gli si ferma davanti, se lo tira fuori ed inizia a masturbarsi affascinato dal petto di uno di loro. Tirano fuori una pistola, lo minacciano. E lui è sempre più eccitato...
La dottoressa gli dice che, nonostante la sua vita sessuale fortemente a rischio, è risultato negativo al test dell'HIV. Lui è deluso e le spiega pure il perché: ama la "sborra infetta" come la dottoressa potrebbe amare Cristo. Forse anche di più...

Forse che le campagne di prevenzione - fotocopie di fotocopie di idee pensate in altri tempi e in altri contesti, qui simboleggiate dal maturo sieropositivo - ci avrebbero aiutato a dire quel "no"? O la lotta al bareback si può fare con poche parole di condanna per lavarsi la coscienza - o con il silenzio, con la censura della realtà, come chiesto da più parti in occasione della nostra inchiesta?
Domande retoriche: le campagne di prevenzione dovrebbero iniziare ad aiutare a formare risposte a domande molto più ricche e complesse rispetto a quelle classiche (come si trasmette il virus? come si infila un profilattico? ecc...). Da questo punto di vista, la scelta del protagonista del corto non è per nulla casuale.

Al di là del dato americano, è utile sottolineare come sia proprio un contesto sociale che distrugge l'autostima degli omosessuali e le possibilità di "fare comunità" con serenità e che permette il dilagare della dottrina omofoba delle religioni sessuofobe a creare quel cortocircuito tra autodistruzione ed eccitazione per cui l'AIDS diventa una sfida, un dono, un surrogato d'amore.
E' qui che le persone faticano a interessarsi alla propria salute, soprattutto quando essa è legata alla propria sessualità. O che arrivano addirittura a ricercare la distruzione della propria salute. Perché quando la comunità ti emargina e quando a Cristo mettono in bocca solo bestemmie d'odio, anche la "sborra infetta" può diventare una ragione d'esistere.
Little Prince(ss)
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non ne so abbastanza per esprimere un'opinione, ma di certo è un punto di vista interessante. grazie per farci riflettere!
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