Brenda uccisa all'alba del Tdor: continua la strage di persone transgender e l'Italia se ne fotte

Hanno pure scelto il giorno giusto. Proprio oggi, 20 novembre, si celebra il Transgender Day of Remembrance (Tdor), la giornata mondiale in ricordo delle vittime di transfobia. Ricorderemo anche lei, Brenda [Unità], tra il luccicare triste delle fiammelle di tante candele, una per ogni vittima di una "pulizia etnica" che vede l'Italia in prima fila nel mondo, nel silenzio di un popolo che mangia pasta e pregiudizi, reclama solo marciapiedi liberi e bianchi Natali [Repubblica] e del resto se ne fotte.

Ricorderemo Brenda e le altre persone transgender che, a grappoli di decine ogni anno, sono state ammazzate. Con il coltello o con le mani strette intorno al collo. Con il fuoco. Ma anche con le parole ed i silenzi, con l'impossibilità di assunzione in un posto di lavoro decente, con le cure troppo costose e la fredda indifferenza di alcuni medici, con gli articoli di giornale ed i commenti al bar, con la guerra alle prostitute e l'identificazione "trans=prostituta". Oggi ricorderemo i morti e ci si inumidiranno gli occhi. Ma continueremo ad affrontare la vita vivendo.

Little Prince(ss)

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3 commenti:

  1. Non riesco a capire l'ossessione nei confronti di persone che vogliono semplicemente disporre del proprio corpo, come è loro (e nostro) assoluto diritto. Non riesco a capire come questo possa fare paura. Le persone transessuali sono poi persone che affrontano gravi disagi psicologici e fisici anche senza bisogno di teste di merda che aumentino i loro problemi e le loro sofferenze. Che ne è della nostra umanità?

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  2. Aggiungo però che ho la sensazione che l'omicidio di Brenda non sia un "semplice" caso di aliofobia. Tra qualche anno, forse, un nuovo Lucarelli (o sempre questo ma più vecchio) metterà questa morte tra le pagine di un fascicolo nero che tratterà questa era tremenda.

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  3. @ la Volpe:
    Sì, l'uccisione di Brenda è improbabile che sia solo un caso di transfobia. Credo comunque che la sua identità di genere possa centrare con la sua morte fisica. E certo centra con le sue morti mediatiche, con i linciaggi e le perfide ironie che ha dovuto subire.

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Il grande colibrì