"Il decreto è il più grande cartellone elettorale di tutti i tempi, in un certo senso, capisci?"

Gli occhi iniziano a farsi meno dilatati, la bocca a rilassarsi, il riflusso dell'orgasmo - pochi eterni istanti - mi lascia come la battigia di una spiaggia dopo la fuga dell'onda: schiacciato a terra e umido. Lei si disarciona, si porta le mani nei capelli, li raccoglie come in una treccia che poi subito lascia libera a disfarsi, si stende accanto a me. Abbandono la testa di lato, con gli occhi ormai semichiusi la guardo e sento l'odore del mio sudore nell'ascella accanto al naso.

No, non è un odore particolarmente buono - ma neanche particolarmente forte, mi sono lavato prima di fare l'amore - ma mi piace sentirlo, dopo il sesso. Non che lei non abbia un buon odore o che mi dia fastidio sentire il suo odore sul mio corpo, ma dopo essere esploso in ogni angolo della stanza durante un orgasmo, mi piace ricompormi in me, ritrovare la mia dimensione. E lì, nell'ascella, l'odore è solamente il mio.

Lei non la conosco granché. Siamo finiti a letto un po' per caso - per sbaglio, mi verrebbe da dire, e non so neppure io il perché, visto che è andato tutto così bene finora. Ora però non so proprio cosa dirle, cosa fare. Forse sarebbe il caso di andarsene, non ci farei magari una gran figura, ma questo silenzio mi imbarazza. Forse sarebbe il caso di andarmene, ma si sente fuori un vento gelido ululare e qui fa un bel tepore. Mi viene persino invidia di chi fuma, adesso. Una bella sigaretta sarebbe un ottimo diversivo.

E poi, sorprendendo me stesso, me ne vengo fuori con la più grossa idiozia con la quale potevo venirmene fuori: "Hai sentito del decreto per salvare la destra e Formigoni?". Mi mordo la lingua. In senso figurato, ovviamente. In realtà mi do solo del coglione, mentalmente. "Mh-mh" annuisce lei in un muggito che non si capisce se interessato o impietosito dalla mia imbranataggine.

E io che faccio? Beh, ormai che ci sono proviamo a portare un minimo avanti 'sto discorso e a chiuderlo il prima possibile. "Tu pensi di votare?" le chiedo, e lei alza le spalle: "Boh, ancora non so". Domanda forse troppo delicata, in effetti. Va bene che fino a pochi istanti fa eravamo l'uno dentro l'altra, ma certe informazioni intime non le puoi chiedere a una persona che praticamente non conosci...

Cerco di cavarmi dall'impiccio mostrandomi superiore agli eventi - e anche usando il trucco un po' meschino di far valere i non pochi anni che ho più di lei come se fossero saggezza: "Ma sì, te sei giovane, di queste cose ancora te ne freghi...".

Lei si gira, puntella i gomiti sul materasso, alza la testa, sotto cui scorgo le piccole tettine che poco fa ho visto sobbalzare sopra i miei occhi. Ha il viso come imbronciato - ma non è imbronciato. I suoi occhi neri si fissano seri sui miei occhi, che fuggono subito ad inseguire le continue giravolte dei suoi corti ricci corvini.

"Tutti dicono che siamo sessualmente emancipati perché ormai c'è sesso dappertutto, ma guarda i cartelloni pubblicitari: donne mezze nude, ragazzi coi pettorali in bella vista, ammiccamenti e ammucchiate. Ma non siamo in mezzo al sesso, siamo circondati dal sesso. Siamo spettatori di un modello che ci viene sempre imposto, ma che ci viene sempre negato, perché il sesso è la cosa più importante, ci fanno capire, ma ci fanno anche capire che non è roba per noi, perché è per tette più sull'attenti delle nostre, per culi più sodi dei nostri, per fianchi più stretti dei nostri".

La guardo, incuriosito, e non riesco a seguirla. Cioè, non riesco a capire cosa c'entra quel che sta dicendo con quel che dicevo io. Più che incuriosito, a dirla tutta, sono quasi sull'allarme. Il vento gelido di fuori mi sembra sempre meno ostile, mentre un sentimento indefinito mi ghiaccia.

Lei, dopo un attimo di silenzio, riprende e si capisce che ci tiene a farmi capire: "E' un po' come nel Medioevo, o tanti anni fa, quando per strada era pieno di immagini di Madonne e di santi. Tutti a dirci che la santità è l'obiettivo, ma tutti a presentarsi con i loro esempi di vita troppo perfetti per la nostra vita. Come se dicessero: questa è la meta, ma tanto voi non la raggiungerete mai. Noi siamo gli spettatori della loro santità, gli spettatori destinati all'inferno".

Non vedo l'ora che la smetta con questi ragionamenti un po' campati per aria. Certo, ne facevo anche io alla sua età, ai tempi dell'università. E quando li esponevo probabilmente avevo lo stesso viso come imbronciato - ma che non è imbronciato, è solo lo sforzo di apparire serio nell'enunciare le sue verità da ventenne. Mi imbarazza questa situazione, è quasi un'angoscia.

Ma lei non la smette, anzi torna alla carica: "Ecco, quando vedo i cartelloni dei candidati è un po' la stessa cosa. Mi sembrano lì tutti belli e giganti, coi loro sorrisi, come a dire noi scegliamo, non c'è un dio che sia più forte. Ci mostrano che il loro potere è quello da raggiungere, ma allo stesso tempo ci dicono che non lo raggiungeremo mai perché è cosa loro. Anche quando dicono di essere 'uno di noi', in realtà se ne stanno lì a rimarcare le distanze. A farci sentire solo spettatori, per evitare che possiamo diventare protagonisti".

"Il decreto è il più grande cartellone elettorale di tutti i tempi, in un certo senso, capisci?" aggiunge dopo qualche istante. "Sì sì" le rispondo, allungando una mano verso il comodino. Afferro l'orologio, lo guardo, e le dico: "Senti, è già un po' tardi. Mi sa che devo andare. Comunque, è stato un piacere". Scendo dal letto, mi vesto in silenzio e me ne vado. La prossima volta mi affitto un bel porno, mi sa.

Little Prince(ss)

N.B. Il racconto è pura invenzione, come pure i personaggi. Il decreto no, quello è vero.

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2 commenti:

  1. Purtroppo vero...tutta questa bagarre porterà consensi a chi ha sollevato il polver(ini)...un'altra trovata sensazionale come quella della statuetta del duomo...siamo fniti in un enorme spot pubblicitario peno di effetti specialissimi...peccato che vadano sacrificati i valori profondi della democrazia e della legalità!

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  2. "La prossima volta mi compro un bel porno, mi sa". Esattamente. Perchè rischiare di provare a capirci qualcosa? Meglio un porno o il Grande Fratello, se ho scrupoli di qualche tipo, o l'Isola dei famosi

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Il grande colibrì