Niente cuore per i disabili mentali in Veneto (ma neppure un fegato e un pancreas da trapiantare)

"La possibilità di usufruire del trapianto trova ancora una limitazione nella scarsità di organi disponibili. Ciò rende assolutamente necessario prestare particolare attenzione alla selezione dei pazienti" affermano le linee guida della Regione Veneto. In altre parole, gli organi sono pochi, scegliamo bene a chi darli, perché, adottando un'ottica tanto pragmatica quanto giusta, è meglio usare quegli organi in casi con buone probabilità di ottenere un risultato positivo.

Certo, è crudele pensare di rifiutare un trapianto a coloro per i quali le probabilità di successo sono scarse, ma la crudeltà sta tutta in una cultura che ancora non si è ficcata in testa che donare gli organi è essenziale, non certo in delle linee guida mediche che devono cercare di gestire al meglio una situazione difficile (le donazioni di organi da qualche anno continuano a calare vistosamente).

Non deve essere proprio facile mettere nero su bianco delle indicazioni di questo tipo, sapendo che le proprie parole apriranno le porte della sopravvivenza a molte persone, ma che per tantissime altre, nello stesso tempo, cancelleranno le speranze di vincere la sofferenza e di rimandare il momento della morte. L'estensore delle linee guida mediche, per fortuna, ha la possibilità - e il dovere - di appellarsi a rigorose indicazioni cliniche e scientifiche che rendono la sempre tragica distinzione tra i salvati ed i sommersi in questo caso non solo giustificabile, ma perfino morale.

Poi l'estensore può sempre fare spallucce e procedere di testa sua. Può, ad esempio, decidere che "le problematiche psichiche e sociali del paziente candidato al trapianto d'organi" possono precludere la possibilità di salvare la vita ad una ragazza affetta dalla sindrome di Down, a un uomo autistico. E allora ecco comparire nelle linee guida della Regione Veneto la "controindicazione assoluta" per chi ha un "ritardo mentale con QI inferiore a 50" e una "controindicazione relativa" per chi ha un quoziente d'intelligenza inferiore a 70. Perché?

Motivazioni etiche non ce ne sono - non ce ne dovrebbero essere, si spera... Motivazioni giuridiche nemmeno a sognarcele, per fortuna. Forse però esistono motivazioni cliniche che noi, ignorantissimi in queste materie, appunto ignoriamo? I medici (con un articolo di Nicola Panocchia, Maurizio Bossola e Giacomo Vivanti) dicono di no e, anzi, sono davvero inorriditi.

"Il criterio di esclusione è una malattia psichiatrica grave, che ridurrebbe la possibilità di adesione alle terapie antirigetto. Invece nelle linee guida del Veneto c’è un criterio di controindicazione assoluta all’inserimento di persone con ritardo mentale, stimato peraltro usando una misura grossolana, quella del quoziente intellettivo" scrivono i medici sull'"American Journal of Transplantation".

L'assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto, finge di non capire cosa significhi l'espressione "controindicazione assoluta": "Nel caso di soggetti con ritardo mentale il Veneto si rifà alla letteratura scientifica internazionale, che definisce quelli con QI inferiore a 70 pazienti non da escludere ma ai quali porre particolare attenzione, perché presentano controindicazioni da valutare attentamente".

Poi Coletto aggiunge: "Si tratta di capire se siano in grado di seguire le complicate terapie post-intervento, se abbiano una famiglia che li assista, se i comportamenti legati alla loro condizione possano nuocere al buon esito del trapianto nel tempo" [Corriere del Veneto].

E qui non si capisce quale sia lo scenario più inquietante: quello di una Regione che attribuisce meno valore alla vita di una persona con disagi mentali o quello di una Regione che, per risparmiare, vuole salvare solo chi può seguire una terapia da solo o tramite la propria famiglia, ma senza far spendere soldi per il personale di assistenza? Detto addio al federalismo fiscale, sta arrivando il federalismo eugenetico?

Little Prince(ss)

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10 commenti:

  1. che tema spinoso...
    da una parte il diritto alla vita per tutti, dall'altra la necessità di non sprecare una risorsa così rara e preziosa.
    non invidio chi dovrà prendere decisioni in merito.

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  2. Niente paura Rosa Noir pink,niente paura.La Costituzione non ammette diseguaglianze,e qualsiasi decreto Regionale deve basarsi su essa.In pratica,di nascosto,la commissione medica potrebbe,ma "tutta la commissione deve essere Leghista, e di questa corrente estrema leghista".Impossibile.


    Questo è solo lo strumento dell'emotività utilizzato per giustificare un posto di potere che vogliono o hanno conquistato.Lo utilizzano per carpire quelli "emotivamente" facili e repressi,repressi dalla vita, dall'impotenza.E' tipico dei "repressi" Fascisti che andavano a picchiare i lavoratori nelle campagne Lombarde quando scioperavano.

    Questi manganelli ormai,in questa forma, non hanno futuro:il potere si maschera, e oggi è mascherato dal "liberalismo economico".


    Credo comunque che alla base di questa aggressività ed odio di questi sedicenti politici Leghisti e fans,ci sia un grande squilibrio sessuale, una grande repressione sessuale,della libido,una impotenza che viene proiettata sul potere(simbolo fallico).

    Eiaculatio precox?Impotentia coendi?Omophilia?

    Avevano cominciato 30 anni fa col "io ce l'ho duro!",di duro qua c'è poco c'è il desiderio che lo sia, ma solo il desiderio...

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  3. non mi pare che in questo articolo si parli di leghisti. comincia a diventare comodo dare la colpa di ogni cosa sbagliata nel nord italia alla lega. vero che il veneto è una delle regioni più propense alla lega nord, ma non credo che bossi c'entri molto con queste decisioni.
    concordo con @lavenga e non invidio chi deve prendere decisioni del genere che, comunque vada, influenzano la vita di un altro essere umano

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  4. Concordo sul fatto che spesso diventa troppo facile dire che tutto quello che non va sia colpa della Lega: brutti, bruttissimi episodi di intolleranza e discriminazione si registrano purtroppo anche in realtà amministrate dal centro-sinistra e in realtà lontane dal mondo partitico.

    E' comunque vero che in Veneto, sia all'epoca della scrittura delle linee guida sia oggi, governa la Lega e il Pdl e che, quindi, su questo specifico caso sono queste due forze politiche a dover rendere conto.

    Poco importa poi, ammesso che sia vero, che in realtà nessun medico abbia mai rifiutato di fare un trapianto a favore di un disabile mentale: anche se davvero non fossero mai state applicate, quelle linee guida sono vergognose e ingiustificabili.

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  5. anch'io credo è tutto un polverone però l' Assessore alla Sanità Coletto è della Lega,come la maggiorparte della Giunta Regionale:

    http://www.regione.veneto.it/La+Regione/Giunta/Home+Giunta.htm

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  6. All'epoca della scrittura delle linee guida, sotto la giunta Galan, l'assessore alla sanità era Sandro Sandri, Lega Nord. Oggi a difendere quelle linee guida è il nuovo assessore Luca Coletto, Lega Nord...

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  7. in veneto la situazione politica è destinata ad essere della lega molto a lungo, molto spesso le persone scelgono quella bandiera solo perchè con altri colori non verrebbero nemmeno presi in considerazione. non sono leghista, ma sono veneta d'origine e penso di conoscere abbastanza i veneti. credo che la questione qui non sia politica ma ben più complicata, mettersi ad accusare partiti è come guardare il dito che indica il cielo, credo ci sia molto di più da guardare dietro.

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  8. @ clockwork:
    Concordo sul fatto che sarebbe semplicistico dire che la colpa è della Lega e stop. Tuttavia, oggi, sono l'assessore Coletto, la Lega Nord e la maggioranza LN-PdL a poter modificare quelle vergognose linee guida ed è a loro che dobbiamo rivolgerci.

    Rimane il fatto che quelle linee guida testimoniano molto di più di una semplice opinione di partito e chiamano tutti a profonde riflessioni

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  9. allora cosa dire del bannerone in alto a questa pagina...

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  10. @ anonimo:
    Già, cosa dire? Non hai completato la frase...

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Il grande colibrì