Sotto le mani di Ulf si sgretolano i muri: storia di un incontro dove la vita supera la speranza

Ulf ridacchia e non è mai stato così bello. So che ridacchiare è un verbo che mal sembra conciliarsi con l'erotismo (sarà anche colpa di quella doppia "c" così dura), ma mentre mi sfiora le spalle e la schiena e mi osserva divertito che gemo e mi dimeno senza controllo come la coda decapitata di una lucertola, non posso fare a meno di aggrapparmi al suo collo, fare forza per avvicinare il mio volto al suo e finalmente riprendere a baciarlo.

Ulf è un ragazzone biondo, alto e ben messo. Un vichingo, come lo definirebbe un mio amico che sui "vichinghi" da sempre sbava. Ho un po' di pudore ad ammetterlo, ma Ulf è proprio bello. E' simpatico, dolce e assolutamente sfrontato. E bacia come chiunque vorrebbe essere baciato. Il suo inglese è stentato, ma questo è davvero poco importante. E poi è così bello dirsi le cose e non capirsi e per questo sorridersi e ridere e finire ancora a baciarsi: cos'hai detto non lo so, non l'ho capito, ma quel che umidamente si trasmette tra le labbra è certamente molto più essenziale.

Ulf continua con le sue carezze e io continuo a fremere e gemere. "Ti fa solletico?" chiede (o meglio, "You tickling?") e io gli rispondo: "Mi piace". E lui ridacchia ancora, con la bocca e gli occhi che squillano di felicità e di desiderio. Ora si rende conto che tutto il corpo è diventato un'immensa zona erogena e che qualsiasi tocco, con le dita e ancor più con la lingua, mi provoca convulsioni incontrollabili e gemiti irrefrenabili. Lo prendo in bocca e, quasi miracolosamente, il mio corpo e la mia mente, concentrandosi sul suo piacere, ritrovano la calma. Lui mi carezza i capelli, mi dà il ritmo.

Poco tempo fa Ulf si è seduto accanto a me. Ci siamo guardati ed è stato subito evidente che io desideravo lui e lui desiderava me. Qualche attimo di esitazione, un po' di finto imbarazzo, sguardi, sorrisi, poi finalmente lui mi ha messo la mano sulla gamba e mi ha detto: "I like you". Poi sono partiti i baci, labbra che si sfiorano, lingue che si esplorano.

E solo dopo ci siamo scambiati i nomi: il mio nome francese, anche se vengo dall'Italia, il suo nome scandinavo, anche se è tedesco. Cortocircuito di sensi, cortocircuito di frontiere. Da dove veniamo? I nostri nomi rispondono una cosa, il nostro sangue un'altra, ma l'importante adesso è che siamo arrivati qui, in questo angolo di Berlino, per caso, ma nello stesso momento.

Ulf adesso mi solleva il viso, la mia bocca abbandona il suo membro malvolentieri, ma è felice di ritrovare la sua bocca. Poi mi lascia, mi gira la testa, mi lecca un orecchio. Io lancio un urlo vero e proprio, di piacere e di fastidio, lui ride e ancora ci baciamo. Con le mani percorro tutto il suo viso, per lasciare la mia impronta, perché l'impronta dei suoi lineamenti rimanga incisa sulla punta delle mie dita. Ulf è bello, mamma mia, e chissà se ci rivedremo mai.

Ulf è nato non molto distante da qui. Allora c'era un muro che oggi non c'è più, allora questo angolo di città si chiamava Berlino ovest, il posto più vicino e più lontano del pianeta per lui. Poi il muro è stato abbattuto, tutto sembrava destinato a nuovi orizzonti, la storia doveva finire, la guerra scomparire. La più grande bugia mai sentita. O il più grande sogno, che oggi, sotto le nostre mani, tra le nostre lingue, nella dolcezza del suo sesso si sta avverando.

Little Prince(ss)

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3 commenti:

  1. bel racconto... e come sempre in un blog, chissà quanto è verità e chissà quanto fantasia... ma resta una narrazione; quanto sia vera, non ha poi molta importanza. :)

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  2. Quando penso a Ulf sorrido. E' questo l'importante :)

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  3. Anellidifum0's Blog

    Aspettando una (nuova) invasione di eserciti stranieri.

    L’aspetto positivo del circo di Tripoli a Roma:
    La cosa positiva della visita di Gheddafi a Roma è che per la prima volta in 16 anni sono indeciso se Berlusconi sia il più gran pagliaccio della foto.

    4 Replies

    larvotto

    L’ho notato anche io. Per una volta sembrava pure discreto

    Anellidifum0

    Vero? Sembrava quasi uno serio, in confronto. Ho detto quasi.

    Filippo Filippini

    Trattasi di psicologia da branco. Di solito è lui che le spara grosse, ma lo sa che con Gheddafi non può permettersi una gaffe.

    oscar

    io vedendolo in poltrona dorata alla Salvo d’Acquisto ho pensato che in realtà Berlu deve invidiare parecchio Gheddy per il suo stile scoattante da sultano!

    TROLLONZONE:

    Al mattino, a colazione, masturbarsi con un po' di anti-berlusconismo fa bene. Soprattutto se le masturbazioni sono "masturbazioni di gruppo" tra "Frocioni di Sinistra".

    Anelli: stai attento a non schizzare spermatozoi sul naso di Oscar: potrebbe rimanere incinto!

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Il grande colibrì