Questa settimana su Facebook io chi sono? Sara Mago e le donne che raccontano storie di donne

Ma le partigiane, sabato a Milano, avrebbero preferito manifestare la mattina con gli eritrei per denunciare lo stupro, la tortura e l'uccisione anche di tante donne africane respinte dall'Italia e finite nei lager libici o nell'inferno del Sinai... o avrebbero preferito manifestare il pomeriggio con la sciarpa bianca per denunciare l'andirivieni di escort dalle case del premier? E, al loro tempo, salivano sui monti perché Mussolini era fascista o perché il Duce aveva l'amante?

Sinceramente mi suscita un senso di smarrimento - e anche di inquietudine, per dirla tutta - l'idea che Silvio Berlusconi possa cadere per i suoi "peccati" - e reati - nelle mille e una notte di Arcore e non per la sua politica eversiva nei confronti della Costituzione e genocida nei suoi connotati razzisti. E mi suscita un senso di smarrimento e di inquietudine vedere come per abbattere la sua visione della donna come oggetto si passi il tempo a sviscerare i dettagli del bunga-bunga e a discettare se sia linguisticamente più corretto parlare di "escort" o di "puttane"...

Quando poi si abbracciano acriticamente le bacchettate che arrivano da ogni dove, anche se avanzate da religiosi che intanto raccomandano alle donne di stare a casa a badare ai figli invece che andare a lavorare o da fervidi divulgatori dei modelli fascisti alla Roberto Jonghi Lavarini (promotore insieme a Sara Giudice della raccolta firme contro le veline nel Pdl), mi chiedo quale ruolo si voglia assegnare alla donna: qualsiasi, basta che non sia quello del "Sultano di Arcore"?

In mezzo a tante operazioni a volte poco chiare, a volte rozze e offensive proprio nei confronti delle stesse donne, vogliamo segnalare un'iniziativa molto raffinata e simpatica: "In questa settimana su Facebook io sono...". Si tratta di una campagna che si sta svolgendo sul più famoso social network del mondo e che è stata ideata da Sara Mago, pseudonimo in onore del premio Nobel José Saramago di una giornalista specializzata in tematiche sociali e della devianza, autrice del blog Società Usa e Getta. L'abbiamo intervistata.

* * *

"In questa settimana su Facebook io sono..." è una iniziativa di cui si parla molto in questi giorni sul web e sui giornali: ci puoi ricordare di cosa si tratta?

Si tratta di un evento Facebook con cui vi proponiamo di sostituire la foto del vostro profilo con foto di donne valorose, intellettuali e combattenti, che hanno lottato per i diritti delle donne in Italia - anche se poi il dibattito si è ampliato anche con donne internazionali.


Come nasce questa iniziativa?

Navigando nel web ho visto che si stavano organizzando dei movimenti di protesta a partire dalle donne, per l'organizzazione di sit-in e manifestazioni in piazza. Io ho deciso di aderire, anche un po' per curiosità e desiderio di approfondimento. Ho visto tanta partecipazione e tanta voglia di fare. Per questo ho deciso di dare un'occasione anche alle donne che per motivi di lavoro, o anche ideologici, non se la sentivano di scendere nelle piazze, ma avevano comunque tanta voglia di far sentire la loro voce. Mia forte premura è stata quella di dare all'iniziativa un taglio apartitico e trasversale, per evitare strumentalizzazioni.

In un momento in cui la donna è spesso strumentalizzata e mercificata - e con questo non mi riferisco solo alla prostituzione, ma a ciò che avviene tutti i giorni nel lavoro ed anche nel dibattito politico-ideologico - ho chiesto alle donne di riaffermare la propria identità e la consapevolezza che, se noi siamo quello che siamo, è anche grazie all'operato di tante donne, alcune famose, altre rimaste in sordina, ma che comunque hanno lottato con valore ed intelletto per i nostri diritti.

In una società dove spesso noi donne siamo svestiste e vestite, scoperte e coperte - sono due facce della stessa medaglia, a mio avviso - ho chiesto alle donne, con questa piccola iniziativa, di autodeterminarci, perchè abbiamo le capacità per farlo: lo abbiamo sempre fatto!


L'iniziativa ha avuto un grande successo...

Sì, siamo ormai più di 150mila! Questa gran partecipazione, direi inaspettata, mi ha veramente molto commossa e dato coraggio: ho capito che siamo in tante ad avere lo stesso sentire. Poi è stato bello imparare le une dalle altre. Anche io ho conosciuto tante donne valorose, più o meno sconosciute, molte anonime, che non conoscevo prima ed ho riflettuto su quanto mi hanno dato.

Inoltre è stato bello vedere, sulle testate on line ed off line che hanno parlato dell'iniziativa, volti di donne come la Montalcini, Suor Maria Teresa... le partigiane... le suffragette... Una bella risposta alla raffigurazione della donna nei media negli ultimi mesi, non credete?


Tra queste figure femminili, quali sono state le più citate?

Ma le figure femminili sono molte e sceglierne solo alcune sarebbe alquanto limitativo! Posso permettermi un'osservazione? Mi ha molto felicemente sopresa quante volte è stata citata ed è ancora citata Madre Maria Teresa di Calcutta. Volevo citarla anche io nel lancio dell'iniziativa, perché comunque Madre Teresa è stata molto valorosa, è un esempio trasversale, credo, che va al di là della singola fede. Solo ho avuto quasi timidezza - o timore? - di toccare il tasto religioso, perché pensavo che avrebbe suscitato polemiche, anche perché volevo che l'iniziativa non venisse percepita come moralista... lungi da me!

Beh, ci hanno pensato molte altre a portare Madre Teresa come modello, con grande mio piacere (anche se alcune volte sono un po' critica nei confronti della Chiesa Cattolica, come è giusto che sia).


Secondo te, quale lezione si può trarre dalle scelte delle donne italiane che hanno aderito a questa iniziativa?

Che innanzitutto abbiamo un orgoglio, un'iniziativa, un intelletto, una creatività forte e siamo capaci di comunicarlo. Secondo, che se vogliamo possiamo essere unite nelle rivendicazioni.

Perché al di là delle singole appartenenze (faccio notare che le partecipanti sono state lasciate libere di autodeterminarsi intellettualmente, creativamente ed anche - perché no? - politicamente scegliendo di rappresentarsi come volevano) possiamo essere unite, perché ci sono delle tematiche femminili che ci accomunano. Possiamo anche collaborare ed imparare le une dalle altre. E non è cosa da poco, perché spesso le donne sfogano le loro frustrazioni sulle altre e ci mettiamo in competizione e questo non ci giova.


L'iniziativa prende vita anche come risposta al cosiddetto "Ruby-gate". Non c'è il pericolo che la "questione femminile" in Italia si riduca a un dito puntato contro il maschilismo di Berlusconi, dimenticando il fatto che invece si tratta di una questione molto più antica e molto più profonda?

Benissimo, mi fa molto piacere che mi hai fatto questa domanda, perché in realtà io non ho mai associato direttamente l'iniziativa al "Ruby-gate": lo hanno fatto i media! Questo forse vuoi per l'entusiasmo di alcune fan che hanno comunicato l'iniziativa autonomamente, vuoi forse per delle mie mancanze.

Ci tengo a sottolineare che, come hai ben espresso, la questione va molto al di là del singolo fatto politico. Ho cercato di esprimerlo anche nel mio uiltimo post chiarificatore, dal titolo provocatorio "Io del Bunga-Bunga me ne infischio". O meglio, me ne infischio del singolo bunga-bunga, mi interessano molto di più i vari bunga-bunga quotidiani.

Il diritto ad un lavoro meritocratico senza passare necessariamente per avance sessuali, all’indipendenza economico-sociale, ad una maternità protetta e non vissuta come ostacolo o disagio, la libertà di vestirci o mostrare la nostra femminilità senza pressioni sociali o di un uomo: la questione femminile è molto ampia e complessa. Come del resto l’intento non è quello di stigmatizzare altre donne, o fare moralismi, il fenomeno della prostituzione è una realtà problematica e variegata e la trattazione del tema richiede innanzitutto dignità.


Molte donne hanno espresso soddisfazione a sapere che alcuni giovani del Pdl hanno raccolto firme contro Nicole Minetti, sospettata di essere stata nominata consigliere regionale in Lombardia solo per il suo ruolo nei festini di Arcore. E pazienza se l'iniziativa dei giovani Pdl sia partita anche da Roberto Jonghi Lavarini, proprietario di tre case editrici che diffondono il pensiero neofascista e neonazista, come abbiamo denunciato in passato. Per contrastare la "morale" berlusconiana possiamo sposare critiche che arrivano da "morali" certo non migliori, anche in riferimento alla visione della donna?

Dunque, io penso che l'iniziativa del Pdl sia normale. Eh sì, penso che sia normale che qualcuno, anche all'interno della stessa fazione politica, si interroghi sulle effettive competenze e capacità di una persona che detiene un ruolo pubblico molto importante. Il fatto che questo fatto ci sorprende, ti fa ben capire a che grado di decadimento etico, e di appiattimento critico, siamo arrivati.

Faccio una premessa: per mia impostazione culturale sono molto più sensibile ai fenomeni psico-sociali, e - ahimè -, a causa dei miei impegni quotidiani, non sono sempre informatissima sui fatti di attualità politica. In generale, posso dire che tutte le ideologie e le religioni, quando asservite al lato più torbido del lato umano, hanno mietuto delle vittime: la nostra storia ce lo insegna. Quindi ti rilancio la palla: piuttosto che fare la morale, cerchiamo di orientare una volta tanto il nostro sguardo sulle cose positive che ogni tanto avvengono.


Little Prince(ss)

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17 commenti:

  1. una bella iniziativa sul cui effetto però dubito parecchio. siamo tutti capaci di cambiare la foto del profilo su facebook ma poi quando si tratta di fare qualcosa non ci muoviamo. ciò che le donne devono fare è smettere di sottomettersi a questa visione imperante e squallida che le vuole compagne di letto dell'uomo e poco più. farlo coi fatti, non con la foto su facebook. è facile mettere la foto di Madre Teresa. un po' meno facile è fare quello che ha fatto lei. certo, non tutti possiamo essere come lei, fare una scelta così forte e radicale. basterebbe però molto meno.

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  2. Il primo paragrafo ha la forza visionaria di Pasolini. L'intervistata invece è simpatica, dice cose carine, ma molto deboli.

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  3. @ enrico:
    Mi sembri un po' troppo critico. Non mi sembra che ci si voglia paragonare a Madre Teresa (o a qualche altra donna), ma semplicemente si vuole riconoscere Madre Teresa (e le altre donne) come modelli o anche solo come spunti di riflessione. Io la trovo un'iniziativa intellettualmente raffinata e molto civile.

    @ Cinzia:
    Grazie per il tuo intervento, ma sarebbe "carino" se chiarissi quali passaggi trovi "molto deboli". Non te lo chiedo per fare l'avvocato difensore di Sara Mago (che credo sia capacissima di difendersi da sola), ma per avviare una discussione che non sia "molto debole", fatta cioè solo di - alternativamente - applausi e pollici versi...

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  4. Condivido quello che hai detto. Penso anche che la consapevolezza di essere donna nasca da ben altri valori, da altre motivazioni di vita.

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  5. Noir, ammetto la superficialità. La parte che mi convince di meno è quando Sara Mago dice che le va bene la raccolta firme del Pdl perché tutte le ideologie vanno bene, basta che non eccedono nel loro lato più torbido.
    Anche io avevo simpatizzato per questa raccolta firme, ma i giornalisti di sinistra... e sono di sinistra, leggo il Fatto e Repubblica... avevano attribuito l'iniziativa solo alla Giudice, "la santa contro la puttana", senza mai dire che dietro c'era un tizio come LAvarini, come ora scopro qui e come ho confermato su Google.
    Io lavarini non lo conoscevo prima di oggi, ma leggendo il link che proponi ho scoperto chi è: un neonazista editore di libri nazisti, revisionisti, antisemiti e razzisti. A questo punto da uno così io non mi faccio fare la morale. Preferisco la MInetti a un nazista! Non sei d'accordo?

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  6. "mi chiedo quale ruolo si voglia assegnare alla donna: qualsiasi, basta che non sia quello del "Sultano di Arcore"?"

    Sì! io dico sì! Non lo capite che dobbiamo essere tutti uniti per levarcelo dalle scatole?

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  7. @ Cinzia:
    Sì, preferisco anche io Nicole Minetti a Roberto Jonghi Lavarini.

    @ anonimo:
    Ci va bene tutto - ma proprio tutto! - purché non sia berlusconiano? La trovo una risposta triste. E una ammissione di sconfitta, senza possibilità di recupero.

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  8. All'inizio dell'aerticolo fai una domanda molto pesante. C'ero anche io alla scala con la sciarpa bianca e vorrei dirti che hai torto, è stata la mia prima reazione. Invece hai ragione: STIAMO SVAGLIANDO TUTTTO!
    Alice

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  9. Interessante articolo, però ho come l'impressione che ci sia un minimo di demagogia nell'intervista di Sara Mago. Benissimo, bisogna riaffermare il valore della donna, sono d'accordissimo. L'autodeterminazione contro la strumentalizzazione e la raffigurazione dei media, ottimo; ma "negli ultimi mesi"? E' stata la ribalta delle Arcorgirls ad aver portato a tale strumentizzazione? (forse ricordo solo io, giusto per fare un esempio, "colpo grosso" degli anni '80?). Inoltre, se posso permettermi, consiglierei cautela nell'idolatrare troppo il modello "Madre Teresa"...per carità, personaggio importantissimo, massimo rispetto per lei...ma non vogliamo rischiare di (ri)proporre (anche involontariamente) il modello "donna santa" come alternativa del modello "donna puttana", giusto? Ultima cosa: "anche se alcune volte sono un po' critica nei confronti della Chiesa Cattolica, come è giusto che sia"...questa affermazione la trovo di un eufemistico esilarante, soprattutto se pronunciata da una donna che difende i diritti e l'immagine delle donne.

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  10. @ Antonio:

    Noto con piacere che anche tu, come Cinzia, sei un po' inquieto per la possibilità che si torni a contrapporre "la santa" e "la puttana". E' significativo che a me, come poi a Cinzia e ancora a te, siano venute in mente proprio queste due parole, "santa" e "puttana". A dimostrazione di quanto questa contrapposizione odiosa sia profondamente presente nei modelli culturalmente tramandati - e quindi di quanto sia pericoloso riproporli, in modo diretto o indiretto: certi mostri "a volte ritornano"...

    Per il resto, credo che Sara Mago abbia colto l'attimo giusto per lanciare in grande stile la sua iniziativa. Non ci vedo niente di male, dal momento che la sua è, secondo me, un'iniziativa interessante. E poi nessuno ci vieta di mettere su Facebook la foto di Cicciolina o della Maddalena, no?

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  11. La varietà di opinioni e di punti di vista genera anche la consueta confusione e qualche scontro ma io non penso che l'iniziativa del cambiare la foto del profilo o la manifestazione del 13 Febbraio sia un modo di alcune per distinguersi da... altre per questioni di morale. Io la vedo come una protesta finale alla sommità finale (si spera) della visione oggettivizzata della donna introdotta o fomentata dal berlusconismo. Non è un modo per dire "Quella è una puttana ed io una santa" ma un modo per dire "A causa tua io per farmi una posizione devo fare il doppio della fatica oppure prostituirmi e invece ricordo a questa nazione che ci sono state donne alle quali valeva la pena fare strada, ci sono donne che sgomitano e che soffrono." comprese le sex workers vere, quelle che passano la notte seminude in strada per pochi soldi, perché è così. Non si può far finta di non vedere il degrado causato da 30 anni di televisione berlusconiana sull'intera società e se siamo indietro rispetto alle altre nazioni europee per quanto riguarda il cammino verso la parità, ciò è da attribuirsi in larga parte al messaggio lanciato costantemente dai media italiani sulla donna che fa meglio ad essere strafiga, muta e servile se vuole che si riconosca il diritto alla sua esistenza. è per questo che molti uomini ancora vivono la ribellione femminile come affronto da "lavare" col sangue.
    Personalmente, non scenderei in piazza contro Ruby o qualsiasi escort ma per protestare per il modello di donna che stanno imponendo e scegliendo per noi. Non siamo state noi a mescolare carriera nello spettacolo e carriera politica. Il degrado è generale e mi pare ovvio che debbano manifestare anche gli uomini per i motivi analoghi, perché non si può far passare eternamente la logica della genuflessione senza scrupoli e della schiavitù interessata ai fini della lotta per la sopravvivenza.

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  12. @Antonio, scusami se te lo dico ma hai fatto una lettura superficiale. Sia di questa mia intervista, che dell'evento.

    Io ho detto "l’intento non è quello di stigmatizzare altre donne, o fare moralismi, il fenomeno della prostituzione è una realtà problematica e variegata e la trattazione del tema richiede innanzitutto dignità."

    E tu che hai fatto? Hai letto Suor Maria Teresa di Calcutta = Chiesa Cattolica = colpevolizzazione delle prostitute e stigmatizzazione, e te ne sei fregato di quello che avevo appena detto.

    Vedi questa lettura è molto superficiale.

    Concludo, che io sono profondamente e visceralmente credente. Che la cristianità esalta la donna, ama la donna, emancipa le donne.. donne anche le prostitute :-). Si le prostitute.. Ti consiglio di approfondirne la conoscenza prima di giudicare.

    La chiesa cattolica ha fatto tanti errori in passato, e li sta ancora facendo. La chiesa cattolica è fatta da uomini, e come tali, corruttibili. La chiesa cattolica rappresenta una parte della cristianità, ma non tutta.

    Quindi :-) non banalizziamo ok?

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  13. @Sara: Forse è meglio che chiarisca la mia posizione, rileggendo il mio commento mi accorgo che la mia posizione è facilmente fraintendibile.

    Intanto vorrei chiarire che approvo fortemente l'iniziativa (alla quale ho anche partecipato) e ritengo che sollevare la questione, sensibilizzare e parlarne sia essenziale per progredire, pian piano, verso una rieducazione dei cittadini e, sperabilmente, verso un ribaltamento dei suddetti abberranti modelli (e così ho anche risposto a ciò che chiedeva prima Little Princess :-). Credo che ormai lo conosciate tutt* a memoria ma rimando al documentario "il corpo delle donne", si trova su youtube).

    Per quanto riguarda Madre Teresa, attenzione, io non ho detto che il tuo intento fosse quello della colpevolizzazione o stigmatizzazione (ho ben compreso che non vi è alcuna intenzione moralistica alla base), volevo sottolineare, en passant, che innalzando a modelli dei personaggi religiosi, e Madre Teresa è innegabilmente un personaggio primariamente religioso (almeno nell'immaginario comune), si potrebbe (involontariamente!) creare in alcune persone l'associazione mentale "donna religiosa"="donna per bene" che potrebbe (e sottolineo "potrebbe") comportare una contrapposizione dialettica tra la suddetta "donna per bene/religiosa" e la "donna non pe bene/non religiosa".

    Quindi, definitiva, il mio commento non era né di matrice anti-Madre Teresa, né di matrice anti-religiosa o anti-cristiana. Volevo semplicemente e onestamente consigliare "cautela" (nel senso letterale della parola, privo di sarcasmo). :-)

    Detto ciò passiamo alla critica anti-Cattolico Romana (e quella c'è ed è anche forte). Intanto, cara Sara, non facciamo confusione tra cristianita/religiosità (in generale) e cattolicesimo romano (caso specifico della Chiesa di Roma). Tu hai preso il mio commento come attacco alla cristianità/religiosità quando invece non era assolutamente questo il caso..semmai era un attacco alla Chisa Cattolico Romana. Ti sei definita nel commento "visceralmente credente". Ebbene, nessuno critica tale aspetto né il tuo commento sulla "cristianità" che esalta la donna (pur non essendo un esperto, mi accordo che in paesi cristiani non cattolici la donna è molto valorizzata ed amancipata, eg. Germania, Regno Unito ecc..).

    Attenzione però, nell'intervista tu NON hai parlato di religiosità in generale o di cristianità..hai parlato di "Chiesa Cattolica" dichiarando: "ANCHE SE ALCUNE VOLTE sono UN PO' critica nei confronti della Chiesa Cattolica, come è giusto che sia".
    Ebbene, la suddetta affermazione mi sembra estremamente eufemistica, con un tocco di perbenismo fastidiosamente irritante (probabilmente è solo una mia impressione ma ho voluto esprimerla)... Infatti, saprai bene che la Chiesa Cattolica (e si badi bene, non parlo di cristianità o religiosità in generale!) si è fatta, per secoli, promotrice dell'inferiorità della donna - non dimentichiamo che fino al Concilio di Trento la donna non aveva un anima per la Chiesa Cattolica, al pari di un animale domestico o da fattoria - (Non occorre fare l'elenco di tutte le altre idee malsane - contro gli omosessuali, ad esempio - fortemente sostenute ed osannate dalla Chiesa Cattolica che anche oggi rovinano la nostra vita e società). Ecco perché il tuo "A VOLTE" e "UN PO'" mi fanno venire l'orticaria :-)

    In definitiva, dunque, direi che non ritengo di aver fatto una lettura banale della tua intervista e, se nella prima parte sono stato io poco chiaro, per quanto riguarda la seconda parte, sei stata tu a fare una lettura leggermente superficiale del mio commento.

    In ogni caso, ribadisco che sostengo e approvo l'iniziativa ed il vostro impegno. Ciò che ho detto ha delle intenzioni benevole e costruttive..non prenderla come un attacco personale o nei confronti di questa causa. :-)

    Antonio R.

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  14. @Sara: Comunque, ribadisco, attenzione a non fare confusione tra Cristianità e Cattolicesimo. Mi sembra che tu abbia usato i due concetti in modo intercambiabile nel commento. Nell'intervista hai parlato di Cattolicesimo (che è la chiesa di Roma e del Papa, la parte specifica) non di Cristianità (che include i Protestanti, Ortodossi, Anglicani ecc..) e pertanto ti ho criticata (non giudicata, attenzione!). Non credo proprio di aver banalizzato.

    :-)

    Antonio R.

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  15. Mi sembra più interessante la discussione e la premessa che l'intervista stessa!

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  16. Vedo che non sono il solo ad avere apprezzato più la bellissima premessa che l'intervista un po' insipida. Peccato vedere pubblicizzate tante iniziative sempre molto simili e mai domande impegnative come quella con cui inizia questo articolo!
    V.C.

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Il grande colibrì