Pioggia di oppressione, pioggia di libertà

Madre, ti ricordi le favole che mi raccontavi, quando stavi seduta sull'orlo del mio letto e mi portavi nei sentieri del sonno, non so se più con le tua voce dolce o con il tuo profumo? Ti ricordi di quelle favole anche ora, mentre spii il clamore di questa tempesta da uno spiraglio della finestra, mentre spii il mio sonno simulato dall'alto dei mille anni che ti sono piombati addosso in questa notte con troppa luce e troppo rumore?

Vorrei sentirle ancora, quelle favole, vorrei sentirle ancora, non con le orecchie, ma col cuore. Vorrei sentirle ancora, vorrei crederci ancora in mezzo a questi tuoni e a questi lampi. Vorrei dormire ancora, madre, di quel sonno vero e silenzioso e non fare finta di dormire, come fanno finta le bambole, che neppure di notte sanno chiudere gli occhi. Vorrei poterti chiamare, toccare, annusare, senza la paura di vedere questo terrore nei tuoi occhi.

Raccontami ancora, madre, le favole della buonanotte. Raccontami di quella pioggia profumata che scende dal cielo per trasformare il deserto in un giardino e le dune in siepi dietro cui giocare a nascondino. Raccontami di quella pioggia, madre, fammi ascoltare quella dolce pioggia nelle tue parole, fammi sentire l'odore di quella pioggia sull'erba della tua pelle, fammi credere a quella pioggia silenziosa anche durante questa tempesta.

Perché io sono sola, madre, non sono mai stata così sola, madre, mentre tu mi spii dall'altra parte della stanza a mille metri di distanza. E ciascuno di questi tuoni e di questi lampi mi stanno facendo più paura di tutti gli altri tuoni, di tutti gli altri lampi insieme. Ho paura, madre, ho paura di questa tempesta, ho paura di questa distanza, ho paura ormai anche di questa stanza.

Raccontami ancora di quella pioggia miracolosa, madre, dimmi che anche questa tempesta di lampi e tuoni, questa tempesta di oppressione o di libertà, questa tempesta di democrazia o dittatura, farà fiorire il deserto in un giardino e domattina usciremo fuori a giocare a nascondino. Dammi la tua voce, madre, dammi la tua pelle, madre, dammi il tuo odore, madre. Perché io qui sono sola, madre, come le bambole, che hanno paura anche di farsi battere il cuore nel petto.

Mamma, vieni qui, abbracciami, la paura mi esplode dentro il cuore, come una bomba mi esplode, ho paura della guerra, mamma!

Little Prince(ss)

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3 commenti:

  1. Se non si fermano davanti a questo io non so chi li ferma più.
    come fanno a continuare a bombardare una Terra gia povera, impaurita e senza una guida? chi li aiuterà più a riconquistare il loro futuro?
    se noi qui in Italia abbiamo paura non immagino loro che sono sotto le bombe.
    smettetela tutti e anteponete la Vita ai vostri interessi... parlate almeno, se proprio volete ottenere qualcosa, non attaccate subito con le bombe...
    non so se qualcuno l'ha fatto presente, ma se proprio voi faceste la guerra per difendere i diritti umani perchè allora bombardate? noi occidentali non eravamo tanto difensori della vita? e non vi sembra che bombardare sia uccidere?
    non siamo nel risiko, non muoinono solo pedine.
    qui siamo nel mondo reale e lo stiamo distruggendo con il nostro egoismo. se non possono farlo gli altri Stai, almeno la Chiesa faccia qualcosa. qualcuno li fermi prima di diventare tutti polvere e cenere ardente.
    nel nome di Dio qualcuno fermi questa oscenità.

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  2. Per cercare possibili soluzioni alla tragedia libica (tragedia esplosa non da qualche giorno, ma da anni, come in pochi abbiamo continuato a denunciare: vedi l'appello XXX), qui abbiamo voluto proporre un punto di partenza diverso, ma assolutamente non meno degno o importante, rispetto alle solite valutazioni di strategia geo-politica, fatte in buona o in cattiva fede.

    Resta il problema di identificare una soluzione giusta ed efficace. Che sicuramente non è la guerra. Ma che ancora non si riesce a capire quale sia...

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  3. Quando si ha paura, quando non c'è piu' speranza.
    Contro i lampi, le bombe ,l'indifferenza o l'avidità di potere, la paura di soccombere
    Bravissima e molto bella.
    Grazie

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Il grande colibrì