Fumetti porno per i bambini di Genova? Ecco l'ennesima polemica stupida del Giornale...

Diciamoci la verità. I disegni non sono granché. Idem la sceneggiatura. Se uno non consiglia la lettura delle avventure della dottoressa Wan lo capisco pure. E poco importa che il fumetto sia pubblicato anche dalla prestigiosa BeccoGiallo Editore, che propone spesso piccoli capolavori come "Peppino Impastato - Un giullare contro la mafia".

Ma diciamoci tutta la verità: definire quei fumetti come pornografici serve solo a montare una polemica contro il movimento *qtlgb (dal momento che le avventure della dottoressa Wan sono contenute in un sito, BeYourself.it, proposto all'interno di una bibliografia per ragazzi presentata in una biblioteca di Genova in occasione di festeggiamenti organizzati dal Comune con la partecipazione delle associazioni organizzatrici del Pride... e complimenti se non vi siete persi).

Ma ridiamoci su. Perché Massimiliano Lussana scrive queste cose proprio su un sito, ilgiornale.it, che pubblica senza problemi il video hard (definizione loro) di una ragazzina minorenne al centro di un'inchiesta giudiziaria per divulgazione di materiale pedopornografico.

E sganasciamoci dalle risate: proprio dal Giornale arriva l'accusa (fondata?) che quei fumetti utilizzano un linguaggio non adatto e poco comprensibile per gli adolescenti: non hanno mai visto "I Griffin", trasmessi dall'amatissima Mediaset non solo in fascia protetta ma nel bel mezzo degli altri programmi per bambini (subendo anche una sanzione dall'Agcom, nonostante le parziali censure introdotte nel cartone animato)?

E poi perché scandalizzarsi per "il ragazzo, peraltro senza mutande, che chiede alla ragazza se può toccarle il seno" quando fino a ieri hanno difeso il premier per quella domanda ("Posso palpare un po' la signora?") rivolta ad una volontaria abruzzese? Ah, è vero: certe avances non sono adatte ai fumetti, vanno fatte solo in momenti adeguati, come durante la visita ad una campo di sfollati...

Poi, quando mi accorgo che Lussana per scrivere questo articolo così elaborato e approfondito (???) ha avuto bisogno di ben due collaboratori (Federico Casabella e Diego Pistacchi), beh, cado a terra piegato in due. E capisco tutto.

Little Prince(ss)

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2 commenti:

  1. è più la nostra ragione a rifiutare certe cose. è il nostro buon gusto.

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  2. il giornale già solo con il titolo mostra tutta l'arroganza di chi si impersona nell'opinione pubblica.
    e non c'è nulla di più pericoloso e ignorante di chi si sente investito dal popolo.
    il bello è che poi si ammanta di liberalismo.
    che tradotto vuol dire faccio quel che mi pare perchè ho i soldi ma voglio fare il censore degli altri.
    ovvero, in camera mia posso pure portarci la squinzia che mi chiama papi sedendomi sulle ginocchia, ma poi in edicola voglio che i bambini leggano topolino e al massimo l'intrepido.
    solo che, a proposito, anche sull'intrepido ormai ci sono storie che si vedono tette e e culi...

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Il grande colibrì