Sotto le foglie del sesso: eros, amore e battuage - Alla luce del sole e della luna (3° parte)

Dove eravamo rimasti:
* 1° parte - E' bello il sesso da Trieste in giù... ma all'aperto!
* 2° parte - Atti osceni in luogo pubblico: istruzioni per l'uso

3° parte - Sotto le foglie del sesso: eros, amore e battuage

Parchi, spiagge, bagni pubblici, parcheggi di Autogrill... Sono tanti i luoghi in cui gay, bisessuali, "etero curiosi", militari, camionisti, preti e marchette rinnovano ogni notte una delle più importanti manifestazioni della sessualità omosessuale: il battuage, ovvero la ricerca di incontri sessuali all'aperto. Se il successo di saune gay, sex club e community sul web hanno svuotato alcuni di questi posti, ancora molti angoli d'Italia e del mondo sono teatro ogni sera dello scambio di piaceri, amori e umori tra uomini.

Liquidato spesso, senza troppe riflessioni, come manifestazione di squallore e di repressione sessuale, praticato ora con gaia spensieratezza ora con forti sensi di colpa, il battuage è visto generalmente come un aspetto secondario o addirittura marginale della sessualità umana. Eppure forse può raccontarci molto dell'erotismo omosessuale. Per questo abbiamo interpellato Fabio Pellegatta, responsabile della sezione culturale del Cig - Centro di Iniziativa Gay - Arcigay Milano.

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Fino a qualche decennio fa, il sesso omosessuale era associato quasi esclusivamente a incontri notturni in luoghi aperti, anche per l'assenza di strutture "al coperto" e per la necessità di mantenere l'anonimato. Quali influenze ha avuto e ha il battuage sulla cultura e sulla sessualità gay?

Talvolta si dice che il percorso “casuale” di una strada condizioni le conoscenze che lungo la strada si fanno. Punto fermo di questa affermazione è proprio il fatto che la scelta della strada sia casuale. E su questo ho dei dubbi. E il dubbio in questa questione ha dei connotati estremamente importanti. Se si dubita che una scelta sia casuale, allora si deve sostenere che motivi apparentemente inconsci abbiano condizionato talune scelte. E se questi motivi inconsci hanno condizionato il tutto dovevano probabilmente essere così importanti da poterlo fare. E nel caso del battuage credo proprio che sia avvenuto così.

Al di là dell'apparente obbligatorietà della scelta di questi luoghi dettata dal fatto che altre forme di incontro erano poco perseguibili, tali scelte sono però avvenute seguendo binari inconsci, quasi seguendo dinamiche oniriche, che ben si avvicinavano alla dimensione omoerotica di ogni individuo: una modalità precisa di ricerca, di individuazione, di riconoscimento, di ruolo, proprio di quel linguaggio ancestrale che è il linguaggio erotico.

Molti, senza saperlo, hanno usato in quella condizione che “credevano” essere innaturale (quella del battuage obbligato in quei luoghi), un linguaggio che invece è assolutamente loro, ancestrale, elementare, e quindi chiaro e diretto. Una sessualità libera da vincoli culturali e quindi propria, vera. Il battuage ha quindi riportato alla luce dinamiche di interazione affettivo-erotiche per molti aspetti annullate o coperte dalle dinamiche culturali delle nostre società.

Per questo credo che il battuage all’aperto abbia dato molto al movimento omosessuale, in tutti i sensi, e abbia contribuito al grado di conoscenza sulle dinamiche della sessualità e dell’eroticità che ora possediamo.


Saune, sex club, community web... Le modalità con cui oggi i gay trovano i propri partner sessuali sembrano molto cambiate ed il fenomeno del battuage all'aperto ha perso la sua centralità: pensi che si sia perso o guadagnato qualcosa?

Sono forme differenti, ma il significato è lo stesso. Non credo che si sia perso alcunché, anzi, se si osserva bene, si vede che di fatto si è solo ampliata l’area del battuage, mentre le dinamiche strutturali sono rimaste le stesse.


Nonostante l'apertura di nuovi canali, episodi di violenza e il giudizio di condanna morale espresso da molti, alcuni gay continuano a frequentare luoghi di battuage. Cosa cercano e cosa possono trovare?

In un contesto culturale come quello attuale, dove non è obbligatorio utilizzare un posto di battuage per trovare un partner, il fatto che alcuni lo utilizzino vuol dire che esso risponde ad un bisogno - bisogno che dobbiamo capire se vogliamo comprendere appieno la nostra affettività e sessualità.

Il discorso di cosa si possa trovare è molto più complesso e dipende da molti fattori tra cui il grado di proiezione sulla sessualità che spesso ognuno costruisce a seguito di proprie carenze affettive. L’ideale è affrontare queste avventure senza retaggi psicologici, altrimenti si annullerebbe il potenziale costruttivo dei battuage.


In molti casi gli uomini che cercano altri uomini nei luoghi di battuage non si definiscono gay. Alcuni accusano queste persone di omofobia interiorizzata e interpretano il battuage come un fenomeno di arretratezza rispetto alle campagne di visibilità del movimento *qtlgb. Altri vi leggono qualcosa di più romantico, persino una resistenza a schematizzazioni, normalizzazioni e ghettizzazioni...

Fare battage non vuol dire non essere visibili e non è certo segno di arretramento culturale, anzi. Può essere una scelta consapevole, scelta e voluta da una persona che, totalmente libera e visibile, crede che un rapporto di battuage gli offra ciò che altre dinamiche - specialmente quelle costruite culturalmente su misura di chi, poi, non si sa - sono invece lontane dall’offrirgli. Ne è un esempio il fatto che molte persone che vivono la propria sessualità dapprima nei battuage e che poi li lasciano per provare altre dinamiche ritenute socialmente più condivise e più idonee, alla fine, più o meno consciamente, decidono di riabbracciare i battuage, magari anche rimanendo all’interno di un rapporto affettivo.

Vorrei infine ricordare un aspetto importante dell’interazione erotica tra due persone, cioè la costruzione di quella che si definisce "identità di genere": in questo processo intervengono fattori biologici (parti del corpo) e aspetti sociali connessi con la costruzione dell’immagine dell’individuo. Tale processo, mediato dalla cultura propria di ogni epoca, ha reso il processo di costruzione dell’identità di genere sempre più complesso ed elaborato, e in ultima analisi sempre più difficile da ottenere e quindi da riscontrare. Questo ha reso le interazioni affettivo-erotiche sempre più difficili.

I posti di battuage hanno in parte annullato questa costruzione e quindi la difficoltà interattiva che ne deriva. Essi hanno escluso il ruolo dell’immagine culturalmente indotta nel processo interattivo e lo hanno ridotto ad una dimensione elementare e antropologica, più semplice da ritrovare e da perseguire. I posti di battuage rappresentano quindi una sorta di porto franco dell’affettività dove il sovraccarico della cultura viene annullato.

Little Prince(ss)

I prossimi capitoli:
* 4° parte - Orge gay e pompieri: l'outdoor sex in Inghilterra
* 5° parte - Feticismo nelle strade alla Folsom Street Fair
* 6° parte - Sesso senza fissa dimora: Sophieboop racconta

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3 commenti:

  1. Bella cul...tura! specie la foto da dietro! Complimenti... peccato che i gay non fanno troppi figli: sai che onore avere questo bagaglio culturale come eredità!

    23 luglio 2009 16.45

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    1. Chissà come ci sei finito quì sopra... Magari stavi cercando un battuage dalle tue parti? Niente di peggio dei falsi bigotti e repressi come te

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Il grande colibrì