Indovina chi viene a letto? Donne e uomini neri nell'immaginario erotico di etero e gay

"Sono stato con nere, bianche, asiatiche, sudamericane e mi sono divertito con tutte allo stesso modo!" racconta l'eterosessuale Matteo. "Ho provato con bianchi e con neri ed è più o meno lo stesso" dice il gay Fabio. Ma si tratta di eccezioni: la maggior parte dei chattatori italiani crede che ci sia qualche differenza tra partner di diverso colore della pelle.

Dopo le avventure in rete di "ragazzaRom" e "ragazzoRom", ecco arrivare nelle chat room italiane "MaryRagazzaNera" e "PaulRagazzoNero", che hanno goduto di un'accoglienza ben diversa rispetto ai loro predecessori...

GLI ETEROSESSUALI

Gentili, educati, spiritosi, rispettosi, a volte garbatamente curiosi: i corteggiatori di Mary sono stati quasi tutti dei perfetti gentiluomini. Dicono di essere attratti dalle donne nere per ragioni estetiche ("A parte il fatto che i neri sono come noi e non cambia proprio nulla, mi eccita la carnagione scura" afferma il fiorentino Giovanni, mentre Tommaso di Roma ammette: "Io amo le donne di colore, mi mandano ai pazzi: quella pelle mi fa impazzire!"), cioè per caratteristiche fisiche ("il colore della pelle", "le labbra carnose", "gli occhi da gatta", "i palmi delle mani e dei piedi"...) che le rendono "più sensuali delle italiane".

L'immagine della persona dalla pelle nera come di un essere sub-umano e animalesco, tipico di tanta propaganda razzista, non emerge mai, se non nelle parole di Corrado di Genova: "Voi nere mi sembrate pantere. Chissà messa a quattro zampe, con un collarino, che favola che devi essere! E se ti mettono nella foresta fai scappare tutti gli erbivori!". Ma, anche in questo caso, la portata razzista dello stereotipo non è da sopravvalutare, considerando che si tratta di un gioco erotico portato avanti da un master, per il quale è normale recitare l'inferiorità della propria partner, di qualsiasi colore abbia la pelle. E poi il concetto di razzismo è davvero applicabile ad uno stereotipo erotico?

E comunque, accanto a Corrado, non mancano quelli come Paolo da Trieste, attratti dalla "diversa cultura, mentalità [...] Potrei scoprire molte cose, c'è molta diversità, credo. [...] Anche sessualmente, ci saranno odori diversi, sensazioni diverse". Quella di Paolo è una curiosità che può apparire ingenua, ma che è senza dubbio rispettosa ed educata. Una curiosità condivisa da molti ("In Italia si parla poco del tuo paese: mi racconti qualcosa?"; "Posso fare una domanda un po' stupida?"...).

Mary ha chattato con italiani di ogni orientamento politico. Tutti, senza eccezioni, si sono dimostrati accoglienti verso gli "stranieri" (per reale convinzione o, in alcuni casi, solo per galanteria?) e hanno detto di credere che gli italiani sono uno dei popoli meno razzisti del mondo. Tutti hanno dimostrato conoscenze scarsissime sulle leggi e sulle politiche dell'immigrazione in Italia. Nessuno si è sognato di trattare "MaryRagazzaNera" come è stata trattata "ragazzaRom".

Accoglienza ben diversa, molto simile a quella vista con "ragazzoRom", ha ricevuto invece "PaulRagazzoNero": intorno a lui è calato il silenzio. Nessuna donna ha contattato Paul e le ragazze da lui stesso contattate, pur non avendolo in genere bloccato, non hanno mai risposto al suo saluto.

Paul ha provato a entrare nelle chat delle coppie amanti del cuckolding, cioè di quella pratica in cui il marito (cuckold) si eccita a sapere - e magari a vedere - che la moglie ha rapporti sessuali con altri uomini (detti bull). Dal momento che la rappresentazione classica della pornografia del cuckolding vede nell'uomo nero il bull perfetto, Paul pensava di ottenere qualche successo, ma in realtà è stato contattato solo da due mariti che volevano che si masturbasse in cam guardando le foto delle proprie mogli...

GLI OMOSESSUALI

Gli stereotipi sessuali sulle persone di colore sembrano molto più forti nelle chat room gay: "PaulRagazzoNero" è stato contattato solo da uomini sessualmente passivi (con l'unica eccezione di un attivo genovese), che in genere hanno dato per scontato che il nostro amico nero fosse bisessuale, molto dotato nelle parti basse, attivo, dominatore e brutale a letto. L'uomo nero appare come il portatore di una virilità rude, selvaggia, primitiva, animalesca.

Nonostante le ricerche scientifiche abbiano in genere smentito che nelle dimensioni dei peni di neri e bianchi esistano differenze rilevanti, la leggenda per cui la pelle nera sia garanzia di organi sessuali enormi continua a sopravvivere, alimentata da spiegazioni pseudo-scientifiche (le dimensioni maggiori sarebbero causate ora dal calore equatoriale che aumenterebbe la produzione di ormoni, ora da necessità evolutive legate alle carestie africane, ora da un muscolo particolare presente solo nei neri e non nei bianchi, ora dalla necessità di adattarsi alle vagine delle donne nere, che sarebbero più profonde, ecc...).

E allora ecco Oliviero di Firenze che dice: "Voi neri siete i miei preferiti, perché avete fisici bellissimi e cazzi enormi e instancabili". Oppure Paolo, etero curioso di Brescia, che racconta: "Mi piacerebbe provare qualcosa di soft con un ragazzo di colore, forse perché siete superdotati e perché avete un fisico invidiabile". O anche Amedeo, bisessuale sposato che cerca ragazzi africani nei parcheggi degli Autogrill perché "il cazzo nero è più eccitante non solo per le misure, ma anche per l'energia animalesca che usate per scopare. E poi la sborra su un cazzo nero è più eccitante!".

Non manca chi si dice attratto dalla "simpatia", dal "modo di fare" o dagli "sguardi", ma le dimensioni del pene e la brutalità nel fare sesso sono costanti che raramente non vengono citate. D'altra parte chiunque abbia un amico gay nero poco dotato e/o passivo sa bene quali difficoltà questi deve affrontare per trovare un partner...

Nelle chat gay si ritrova la stessa ignoranza sui temi dell'immigrazione che abbiamo notato per le chat eterosessuali, ma anche, nonostante la pioggia di stereotipi, una maggiore sensibilità sul fronte del razzismo: l'Italia viene in genere descritta come un paese intollerante, "soprattutto negli ultimi anni", "da quando c'è la Lega". "Siamo un paese moralmente in declino", afferma ad esempio Simone da Milano.

Rispetto a questa sensibilità al razzismo ci sono ovviamente delle eccezioni, come Paolo, l'etero curioso già citato sopra, il quale, pur essendo disposto a tutto pur di poter succhiare un ragazzo africano, è di destra ("ma non leghista, che comunque non significa per forza razzista") e chiede al governo tolleranza zero nei confronti degli immigrati, dal momento che "non lavorano, stanno in giro a fare niente. Magari rubano pure". Gli fai notare la sua contradditorietà? "Basta con questi discorsi, io voglio solo pomparti il cazzo".

Parlando della passione per gli uomini neri, molti citano anche la propria attrazione anche nei confronti degli arabi. "Mi eccitano molto gli arabi, specialmente quelli insospettabili, ma troie in segreto. Ne ho conosciuti, sono molto porci" racconta Emanuele di Genova, che ancora sogna "quell'egiziano con un culo da dio" che ha frequentato per qualche mese.

Anche Ivan, giovane gay effeminato di Lecco, parla degli arabi: "A me non piacciono gli arabi, ma voglio essere scopato da loro in gruppo, voglio entrare nel loro harem". Perché non gli piacciono gli arabi? "Perché non capisco il Ramadan, tanti lo fanno e tanti no. E poi quelli che conoscono rompono le palle per nulla, mi toccano il culo senza permesso, mi infilano le mani nelle mutande e poi mi sputano addosso". Ciononostante "voglio essere la loro donna, perché la donna la trattano come un oggetto". Una logica schiacciante, no?

Ma dopo aver lasciato la parola agli italiani su neri e arabi, sentiamo cosa ha da dire sugli italiani Abbas, marocchino omosessuale che vive a Roma da molti anni: "Alcuni sono razzisti, alcuni non capiscono nulla, alcuni sono bravissimi... Il mondo è uguale dappertutto! Solo a letto c'è qualche differenza: gli italiani, di solito, fanno meno sesso, lo fanno peggio e con meno fantasia". Beh, sarà meglio darsi da fare, no?

Little Prince(ss)

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