Ripetiamo allora quello che ormai è risaputo: la fedeltà non ha nessuna base biologica, non ha nulla di naturale per la specie Homo Sapiens Sapiens. Anzi, praticamente nessuna specie animale pratica davvero la monogamia: persino nelle specie di uccelli generalmente indicati come più fedeli, compresi i cigni e i pinguini, in realtà fino al 60% dei nuovi nati hanno un padre diverso dal compagno della madre. Insomma, la natura sembra riproporre con insistenza la contrapposizione tra amore e "solo sesso".
O meglio, per evitare fuorvianti antropomorfismi nella descrizione del comportamento animale, in natura non esiste alcuna identità tra la monogamia sociale (il vivere sempre solo con un proprio simile) e la monogamia sessuale (l'accoppiarsi sessualmente sempre solo con quello stesso simile): gli animali preferiscono unire i vantaggi dell'infedeltà sessuale (dallo scambio dei geni al puro piacere, passando dalle pinguine che si prostituiscono in cambio di cibo) ai vantaggi della coppia fissa (difendersi dalle insidie dell'ambiente, allevare i piccoli...).
Quindi dobbiamo difendere le coppie aperte, le infedeltà sessuali, il "solo-sesso-niente-amore" perché biologicamente più naturale? Eh no, non vorremo mica cadere nel semplicismo di chi definisce come "più giusto" quello che immagina - a torto -come "più naturale", vero? Non possiamo non tenere conto che l'Homo Sapiens Sapiens è un animale culturale e che la cultura ha detto molto su concetti "innaturali" come l'amore, il tradimento, il matrimonio...
In altre parole: per la nostra specie, esistono tanto bisogni biologici quanto bisogni culturali ed è sciocco cercare di stabilire quale di questi due "blocchi" sia più importante dell'altro. E teniamo anche conto che natura e cultura non sono affatto blocchi monolitici, ma, al contrario, minestroni caotici dove si trova tutto e il contrario di tutto....
E allora che fare? La ricetta del minestrone definitivo certo non esiste. L'unico modo per vivere serenamente la propria vita sessuale e affettiva è rendersi conto che le ricette generali non sono mai molto soddisfacenti e che ognuno farebbe meglio a selezionare i propri ingredienti preferiti e a cucinarli nel modo più gradito. E che di pepe se ne può aggiungere ad libitum... basta avvertire la persona con cui condividiamo il pasto!
Little Prince(ss)
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monogamia sì, monogamia no.
RispondiEliminaun bel dilemma.
dilemma che non esisterebbe se solo si pensasse meno a quello che fanno gli altri e più a sè stessi: se una persona amasse e copulasse come si sente di fare, sarebbe più felice e tutti saremmo felici e contenti...
@ Lavega:
RispondiEliminaInfatti :-)
Ne parlavo l'altra sera con una mia amica... io faccio parte della categoria delle donne che la pensa proprio così, MA, stano a dirsi, non ho mai tradito.. non ancora almeno.. Ciao ;)
RispondiEliminail problema non è se sia giusto e naturale o meno. Il problema è la sofferenza che si possa causare al partner...
RispondiEliminaDipende tutto dalla comunicazione e dal rispetto, per se stessi e per gli altri.
Se uno sente che fa violenza su se stesso mantenendosi fedele e per lui/lei è una sofferenza, basta dirlo fin dall'inizio se ne è consapevole oppure quando si manifesta tale pensiero, al partner.
Bisogna dare la possibilità anche all'altro di decidere. Perché così come si è liberi di sentirsi "liberi" se dev'essere liberi anche di decidere se si vuole stare accanto ad una persona che vuole ritenersi "libera".
Per quanto riguarda la "naturalità" dei comportamenti umani...
tema molto complesso. Più della metà delle cose che l'uomo fa non sono riscontrabili negli altri regni della natura perché sono in virtù alla sua diversità rispetto ad essi.
Secondo me quando ci si trova davanti ad un comportamento di cui non si sa se sa giusto o meno, andare a cercarlo in natura, non ha senso, l'uomo è diverso! Chiediamoci però se la nostra libertà non lede la libertà altrui. Se così non è, allora sentitevi liberi di farlo, altrimenti, meglio parlare prima! ;)