
Ti amo perché per capire il nostro amore
dovrebbero mettere a soqquadro il mondo.
Ti amo perché tu potresti amare
un'altra persona, e invece ami me. Solo me.
Il film fino a quel punto è stato bello, intenso, emozionante. Poi arriva quella dannata domanda: "Perché mi ami?". Oddio, è il tuo primo pensiero, ora arriva il vento freddo della banalità o, forse persino peggio, il vento gelido di qualche astratta frase da Bacio Perugina. Oddio, è il secondo pensiero, tra poco rimpiangerai il prezzo del biglietto. Il corpo ti si accascia sulla poltrona del cinema, ormai rassegnato al peggio...

E invece ecco inaspettata un'aria fresca di poesia, di una poesia che non ha bisogno di volare alto, ma che è realistica e palpitante poesia che plana sui corpi, li avvolge, ne carpisce la forma ed i fremiti più nascosti e li trasforma in suoni che sono parole, ma anche carne e sangue e anima e sperma...
Le risposte arrivano una dietro l'altra e invece di essere un macigno sopra l'altro sono onde che si susseguono, che si mischiano e fondono, che ti rinfrescano... Perché in quelle emozioni sonore, in quelle parole, così semplici e così profonde, così poetiche e così genuine, scorre la vita con tutte le sue mille facce tumultuanti e sfuggenti a chiunque volesse sintetizzarle in un aggettivo, in una categoria. La vita, gioiosamente bramosa di vivere, indifferente alle paranoie che la circondano, scorre tumultuante in tutto il film.
Abranches racconta la storia, semplice e complessa - di nuovo tutto sguscia fuori dalle mani ordinatrici delle categorie... -, di una coppia innamorata che vive appieno la felicità, l'entusiasmo, la sensualità, la voglia di condivisione, il senso di appartenenza e di possesso che le dona l'amore.

Ecco, forse per qualcuno il dettaglio non è così insignificante e infatti si è gridato allo "scandaloso film sull'incesto"... Cazzate. Perché se la storia di "Do começo ao fim" è la storia di un amore incestuoso - e di un amore incestuoso nato in tenerissima età! -, il vero tema è l'amore che corre a perdifiato lungo la propria strada, beatamente indifferente a tutto, a partire dal significato di concetti come scandalo, clamore, turbamento, morbosità...
E' proprio questa concezione libera dell'amore, questo amore per l'amore che permette al film di scardinare un tabù semplicemente ignorandolo. E allora lo scandalo non c'è e non perché si cela qualcosa (non c'è spazio per omissioni, reticenze o imbarazzi tra dichiarazioni d'amore e sensualissimi baci): semplicemente, in questo film dalla dolcezza infinita e mai eccessiva, amore e scandalo sono parole che non ha senso accostare.
Se Abranches sceglie di non nascondere nulla, l'ambiente che circonda i due fratelli incestuosi realisticamente tace. Chissà cosa sanno i genitori, chissà cosa intuiscono, chissà come interpretano, come giudicano. Ogni tanto la madre e i due padri accennano qualcosa, ma non arrivano mai a parlarne davvero...

Non ci può essere messaggio più amorale, è vero. Ma accanto al significato ufficiale del termine "amorale" come "privo di moralità", possiamo scorgere un significato nascosto, quasi esoterico, nell'assonanza tra "amorale" e "amore": la morale può davvero osare contrapporsi all'amore? L'amore non è forse sempre amorale? Non è sempre esente, se è davvero amore, dall'immoralità?
L'incesto, in "Do começo ao fim", diventa allora solo una sfumatura d'amore, una forma che descriveremmo come "naturale" o "normale" se non sapessimo che l'amore non ha alcun bisogno della natura né tanto meno di alcuna norma per esprimersi... L'incesto appare come affetto fraterno, attrazione sessuale, amore romantico, come quella "combinazione di tutti questi sentimenti" - in cui però il legame di sangue e quello di sperma sembrano inchinarsi al servizio dell'amore - che avevamo tentato di esplorare intervistando Elijah e Milo Peters, i gemelli incestuosi più noti al mondo.

Consideriamo poi la qualità tecnica di altissimo livello e i personaggi (protagonisti e non) che sono delineati a tutto tondo, grazie anche all'eccellente recitazione, per la quale merita una menzione speciale Gabriel Kaufmann: a soli 8 anni non solo è credibilissimo nel ruolo che interpreta, ma riesce a trasmettere emozioni profonde con minime variazioni nell'espressione del viso.
Il film, proiettato con grande successo nei cinema brasiliani e recentemente anche nelle sale francesi, è stato presentato al Festival Mix di Milano e nei prossimi mesi verrà distribuito in dvd anche in Italia grazie a Atlantide Entertainment, la quale entro fine anno presenterà al pubblico nazionale una ricca offerta di opere cinematografiche a tematica gay. Tra queste, "Do começo ao fim" è senza dubbio da acquistare.
Il teaser del film:
Little Prince(ss)
* "Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek: l'amore declinato al plurale non conosce ortodossia
* Otto; or Up with Dead People di Bruce LaBruce: il consumismo che ci sta facendo marcire
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