Enrico Oliari: "I confetti per le nozze sono quasi pronti" - Matrimonio gay? Sì, lo voglio! (2° parte)

L'introduzione all'inchiesta:
In nome dell'uomo, questo matrimonio s'ha da fare!

"Siamo in trepidazione: è la prima volta che avviene una discussione a questi livelli. Dopo 7 anni di fidanzamento abbiamo finalmente l'opportunità di vedere riconosciuta la nostra unione e questo è importante, dal momento che siamo una cosa sola". Si avvicina a rapidi passi il 23 marzo, giorno in cui la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legittimità o meno di impedire alle coppie omosessuali di sposarsi. Un data da segnare sul calendario. Una data che suscita emozione in tante persone, figurarsi nelle coppie di "sposi negati" le cui lotte processuali hanno portato all'attuale ricorso alla Corte.

Una di queste coppie è formata da Enrico Oliari e dal suo Lorenzo. Enrico non è certo uno sconosciuto nel movimento *qtlgb, dal momento che è il fondatore e il presidente di GayLib, l'associazione che riunisce gli omosessuali di centro-destra.

L'ho già intervistato in passato e lo ospito ancora con piacere, e poco importa l'evidente distanza nelle scelte politiche: se, come abbiamo detto, il principio è quello che un uomo è un uomo è un uomo è un uomo, non ha senso appoggiare il matrimonio tra persone dello stesso sesso senza poi offrire rispetto assoluto ad ogni persona, e viceversa. Chi lo negasse, starebbe solo facendo confusione. "La via del dialogo è sempre auspicabile, sempre", dice lui.

E allora conosciamoli più da vicino, Enrico e Lorenzo. "Io e Lorenzo ci siamo conosciuti, come molti, grazie alle chat. Io non cercavo un compagno, lui aveva appena finito di 'chiacchierare' con un amico e stava per spegnere il pc". Ma non l'ha spento subito. Ed è stata una fortuna: "Abbiamo deciso di incontrarci alla stazione Garibaldi di Milano, ci siamo rivisti, ho dormito a casa sua e poco dopo lui era sul mio stato di famiglia a Merano". Ecco come nasce una famiglia...

Sì, una famiglia. E poco importa, in fin dei conti, il sesso dei suoi componenti: "A dire il vero non ci poniamo mai davanti al fatto di essere una coppia etero o una coppia gay: ogni minuto del giorno è naturale, automatico, 'fisiologico'. Io amo lui e lui ama me, dopo 7 anni assieme non si pensa più al fatto di essere una coppia gay".

Al di là del "maschio e maschio", del "femmina e maschio" o del "femmina e femmina", importa soprattutto l'amore, fatto anche di passioni comuni: "Il giardinaggio, gli animali domestici, il viaggiare...". E la buona cucina: "Ricordo perfettamente uno dei nostri primi pranzi in un ristorante scoperto per caso sulle sponde del Garda: servivano ravioli di zucca favolosi!".

Importa soprattutto l'amore, sì. O così dovrebbe essere in un paese che rispettasse i suoi cittadini, che volesse difendere i loro amori, la loro libertà ed il loro benessere piuttosto che oscure superstizioni. In Italia così non è. I "maschi e maschi" e le "femmine e femmine" non possono sposarsi. Una violenza inaccettabile, che ha pesanti effetti sia simbolici che pratici.

Enrico racconta un esempio: "Vivevamo in Alto Adige, volevamo comprare casa. Ci siamo dovuti trasferire in Trentino perchè lì, a differenza che in Alto Adige, potevamo accedere come coppia ai contribiti previsti dalla legge per l'Edilizia abitativa agevolata per l'acquisto della prima casa. Esistono, insomma, una marea di opportunità, di diritti e di doveri che le leggi ci possono dare, un corpus che irrobustirebbe la nostra coppia dal punto di vista giuridico".

Consapevoli dei propri diritti, e consapevoli della costante violazione di questi diritti, Enrico e Lorenzo hanno allora deciso di aderire all'azione di Affermazione Civile di Certi Diritti, facendo richiesta di pubblicazione degli atti per il matrimonio e impugnando poi il diniego opposto dall'ufficiale di stato civile. Dalla loro impugnazione e da quella di altre coppie si son sviluppate le vicende processuali che hanno portato, infine, alla discussione in Corte Costituzionale. E alla sentenza del 23 marzo...

Il 23 marzo... Una data che forse segnerà un grande balzo nel futuro. Una data, al tempo stesso, incredibilmente vicina... "Abbiamo già prenotato l'albergo, nei pressi del Quirinale. Quel giorno penso che andremo a vedere la mostra sul Caravaggio alle Scuderie. Oltre che, ovviamente, entrare nella sala della Udienze insieme agli avvocati ed alle altre due coppie". E il 24 marzo, il day after? "Confetti verdi per tutti!".

Confetti verdi, simbolo di promessa di matrimonio, tra due uomini? Per molti rimane qualcosa di inconcepibile... "E, fino a poche settimane fa, lo è stato anche per grossa parte del movimento gay, dal momento che venivano preferite soluzioni come il riconoscimento della coppia di fatto, 'come due nonnine che vivono insieme', ci dissero". Eccolo l'Enrico Oliari polemista, che per sopravvivere politicamente nella sua posizione scomoda di "gay di destra" a volte deve farsi spazio a gomitate.

Gomitate salutari, spesso. E' innegabile, ad esempio, che mentre Enrico Oliari ha sempre sostenuto la totale equiparazione giuridica tra omosessuali e eterosessuali, alcuni big del movimento si affannavano a ripetere come un mantra che "non vogliamo il matrimonio, ma il Pacs" - e ancora recentemente, nonostante gli straordinari successi di Rete Lenford e Certi Diritti, ci si accontentava di rivendicare un "istituto equivalente" al matrimonio civile. E mentre chi voleva la luna è già sull'Apollo 11, chi si accontentava di poco non ha ottenuto neppure un pugno di mosche...

E forse dovremmo finire qui. Abbiamo parlato di amore, di matrimonio, di diritti, di movimento. Ma non accennare neppure alla questione destra-sinistra con Enrico significherebbe tacere su un aspetto importante della sua vita, significherebbe svilire il suo coraggio, la sua battaglia, la sua personalità. E allora parliamone...

"Anche i paracarri hanno capito che il centrodestra governerà da qui ai prossimi decenni..." osserva ad esempio Enrico, abbastanza soddisfatto di vedere come oggi personaggi di sinistra all'interno del movimento *qtlgb si dimostrino interessati a dialogare con Berlusconi e i suoi. Il riferimento è ovviamente a Vladimir Luxuria, ex parlamentare di Rifondazione Comunista, e ad Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay, una vita dal Pci all'Ulivo e una candidatura in Lombardia nel 2005 con scarsi risultati.

"Non so se Mancuso e la Luxuria sono stati illuminati sulla via di Damasco, quello che è certo è che nel centrodestra il proprio percorso politico rappresenta un valore ed il mastellianesimo in politica non paga. Io sono sempre stato di centrodestra, vengo dal Movimento Sociale, non dal Partito Comunista" dice Enrico che, mentre altri cercano ancora una collocazione, ha cercato un marito, l'ha trovato e domani se lo sposa.

Little Prince(ss)

Le altre interviste dell'inchiesta:
* Sergio Rovasio: "Ecco come siamo arrivati al 23 marzo"
* Lo sciopero della fame di Francesco e Manuel
* Persio Tincani: "La legge non vieta il matrimonio gay"
* Chiara Saraceno: "Il matrimonio e la famiglia"
* Porpora Marcasciano: "Non si perda la bussola!"
* Sciltian Gastaldi: "Farà felice tanti. E allora ben venga"
* Dario Gay: "Io ti sposerò e amandoci saremo liberi"

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Leggi anche:
* Io, Enrico Oliari, presidente di GayLib, vi dico che il futuro dei diritti civili è a destra...
* Transgenderismo, sinistra e televisione spazzatura: ma alla fine chi sdogana chi?

5 commenti:

  1. Ho sempre avuto le idee ben confuse sul matrimonio omosessuale (non per questioni di diritti, bensì perché lo trovo estraneo culturalmente a certe caratteristiche del movimento), ma mi fa piacere quando ognuno si confronta civilmente sul piano delle idee. Non parto dall'idea che chi ha idee diverse dalle mie sia nel torto o sia un avversario da sconfiggere e mi è molto piaciuto l'articolo.

    Segnalo quest'altra interessante notizia:
    http://www.repubblica.it/sport/calcio/nazionale/2010/03/05/news/padania_balotelli_azzurro-2514100/

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  2. Luxuria? Mancuso? Dura la vita da ex, senza una poltrona sotto il c..o. Da comunista dura e pura preferisco gli onesti destri come questo Oliari ai berluscones travestiti da sinistri come Mancuso.

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  3. Bello anche questo post, molto delicato e romantico!

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  4. io invece credo che Oliari sia un ipocrita numero uno, un falso opportunista lecchino per qualche poltrona(che in realtà nn è mai arrivata, è un perfetto sconosciuto e prenderebbe 2 voti).. Non perché sia di destra, ma perché ha trattato Manuel e Francesco in maniera indegna, insultandoli e sfottendoli per il loro sciopero della fame, invece di sostenerli e mostrare loro solidarietà. si è comportato molto male, da vero CAFONE, quindi non comprendo ora tutto questo suo "entusiasmo" di facciata per la sentenza del 23 marzo... se era per GayLib aspettavamo altri 50 anni.. il risultato del 23 marzo lo deve proprio a persone coraggiose come Manuel e Francesco che hanno portato avanti la campagna di affermazione civile, senza il supporto di alcuna associazione(diffidenza totale dell'arcigay) tranne quello di CertiDiritti. lui si è accodato soltanto per opportunismo.
    inoltre l'articolo non è molto preciso. Enrico Oliari non ha MAI sostenuto pubblicamente il matrimonio civile ma sempre un suo istituto equivalente che GayLib definisce come "unione omoaffettiva".
    poi lui dice "Anche i paracarri hanno capito che il centrodestra governerà da qui ai prossimi decenni..."
    veramente CON IL CAOS DELLE LISTE di questi giorni viene da dire che anche i paracarri hanno capito che il PdL avrà un tracollo clamoroso..Berlusca è sulla via del tramonto altroché decenni!!!

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  5. @ Anonimo:
    Verissimo che Oliari si è sempre detto contrario allo sciopero della fame di Manuel Incorvaia e Francesco Zanardi. Ma, sinceramente, io preferisco chi si è detto subito contrario a chi sembra essere rimasto lì fermo in attesa per accaparrarsi meriti inesistenti in caso di sentenza favorevole o per dire "Ecco, ve l'avevamo detto" in caso di sentenza contraria.

    Va anche detto che è difficile dire che Enrico Oliari non abbia mai sostenuto il matrimonio civile. Non tanto perché si è detto più volte pubblicamente favorevole (compresa la nostra intervista di mesi fa), quanto perché proprio lui e il suo compagno sono tra le pochissime persone che in Italia hanno deciso di combattere questa battaglia in prima persona: se in Corte Costituzionale si discuterà di matrimonio tra persone dello stesso sesso biologico il 23 marzo è grazie a poche coppie, quella di Oliari compresa.

    Sul discorso dello scontro politico-partitico... personalmente, come ben si può capire da una rapida occhiata a questo blog, mi piacerebbe darti ragione sul tracollo clamoroso del PdL. Attendiamo con ansia. E' divertente il fatto, comunque, che certi "attivisti" "di sinistra" abbiano fatto l'occhiolino al centrodestra proprio subito prima della figuraccia delle liste: e pensare che si sono sempre auto-definiti grandi conoscitori della politica, loro!

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Il grande colibrì