Gli autoscatti di Sylvain Norget: il pudore non c'è più (e il messaggio non c'è mai stato...)

Nell'era dei videofonini e delle macchinette digitali quanti milioni di autoritratti di persone nude vengono scattati in tutto il mondo? A parte casi eclatanti di immagini senza veli di promesse miss (come Chiara Fantoni) o di VIP (come Jamie Foxx) circolate per errore lungo i fiumi carsici del web, raramente qualcuna di queste immagini autoprodotte ha raggiunto una qualche notorietà.

L'eccezione esiste, ovviamente: parliamo di Sylvain Norget, un fotografo francese che non si sa bene se definire semplice esibizionista o vero e proprio artista - sia ben chiaro, lui è il primo a dubitare che la sua sia davvero arte. Fatto sta che, senza essere una miss né un VIP, i suoi autoritratti erotici sono conosciuti in tutto il mondo, forse per la spudoratezza, forse per l'ironia, forse per l'originalità (basti pensare al Naked Rabbit Project, una raccolta di centinaia di fotografie in cui Norget, con indosso ben pochi veli e una maschera da coniglio, si fotografa nelle pose più bizzarre).

Guitto sopravvalutatissimo o genio incompreso che sia, dopo aver sfornato centinaia di fotografie senza un velo addosso e averle diffuse in tutto il globo, la sua sfida al senso del pudore ha qualcosa di totalizzante. Allora è forse il caso di capirci qualcosa di più. Per questo lo abbiamo intervistato.

* * *

Sei stato descritto come un artista senza un messaggio: ti ritrovi in questa definizione?

Sì, mi piace questa idea! Non mi piace invece l'idea di dare un "messaggio" attraverso una fotografia o un'opera in generale. Non mi piacciono le spiegazioni. L'arte, secondo me, si deve sentire - o non sentire. Credo che dare un "messaggio" sia noioso e io non ho nulla da insegnare a nessuno. E poi, ogni volta che cerco di spiegare qualcosa, le persone immaginano qualcos'altro!

Insomma, non faccio fotografie per trasmettere un messaggio o un'opinione. Alla gente possono piacere o non piacere le mie foto e per me questo è sufficiente. Poi, ovviamente, ogni fotografia nasce da un'idea, la quale, a sua volta, nasce da un'ispirazione, ma lascio l'interpretazione di tutto ciò a colui o a colei che guarda. A partire dall'istante in cui la fotografia è "vista", la sua storia non mi appartiene più: ognuno immagini quel che vuole!


I tuoi autoritratti di nudo, tanto erotici quanto ironici, richiamano molto l'esibizionismo...

Sì, ma penso di smettere presto con gli autoritratti di nudo. Questo esibizionismo sta diventando troppo intimo. La nudità mi è sempre parsa naturale, ma credo che i miei autoritratti nudi abbiano fatto il giro del mondo... Insomma, non andrò più in là di quanto ho già mostrato.


Però, giocando con maschere e trucchi, dici anche di voler sperimentare ogni modo per nasconderti. Nascondersi in un autoritratto nudo è un ossimoro ben lontano dall'esibizionismo...

Ma quando mi fotografo nascondendo il viso in tutti i modi, truccandomi, mettendomi in posa o indossando una maschera, io non considero quelle fotografie dei ritratti. Comunque con il viso si possono approfondire le emozioni, si può andare nel profondo di se stessi: per me è più soddisfacente.


Cosa provi durante le tue sedute di autoritratto? Deve essere un'esperienza molto diversa dal fotografare qualcun altro o dal farsi fotografare da qualcun altro...

Mi sento libero, dal momento che ho il controllo di tutto: sono il fotografo e il modello, mi posso permettere tutto, posso autorizzarmi a fare tutto. Questa libertà non si può ritrovare in altri contesti, anche se si è a proprio agio con un altro fotografo o un altro modello. Siamo tutti sensibili allo sguardo altrui e tutti ci poniamo dei limiti davanti o dietro una macchina fotografica. Ma quando si tratta di un autoritratto, si infrangono i limiti, le inibizioni, le proibizioni, le paure... ed è questo a dare così tanta esaltazione e, a volte, così tanta angoscia!


Cosa consiglieresti allora ai nostri lettori che volessero cimentarsi nell'autoritratto erotico?

E' una cosa che bisogna fare se e solo se si è sicuri di poter affrontare il fatto che si sarà visti. Al di là degli sguardi, poi, ci sono le critiche, le parole, i complimenti, gli insulti, le incomprensioni, i deliri... Bisogna tenere in conto tutto questo, mettersi in mostra nudi non è così semplice e bisogna riflettere molto bene prima di farlo. Le conseguenze possono essere più dolorose di quel che si crede.


Un'ultima curiosità: perché sei così ossessionato dai conigli?

E' una paura infantile. Quando ero bambino, avevo paura dei conigli bianchi con gli occhi rossi. Questa paura è cresciuta insieme a me, ma ora si sta attenuando: sto invecchiando, eh?

Little Prince(ss)

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