Dario Gay: "Io ti sposerò e amandoci saremo liberi" - Matrimonio gay? Sì, lo voglio! (8° parte)

L'introduzione all'inchiesta:
In nome dell'uomo, questo matrimonio s'ha da fare!

Dario Gay è un artista dalla carriera quasi trentennale, famoso cantante, conosciuto anche per le sue collaborazioni con Enrico Ruggeri, e scrittore di bellissimi testi, per sé e per altri artisti, da Milva a Rita Pavone. In molti ricordano anche lo scandalo provocato a Sanremo nel 1990 con il brano "Sorelle d'Italia", dedicato agli incontri tra prostitute transessuali e camionisti.

Nel 2001 Dario dichiara pubblicamente la propria omosessualità e nel 2005 canta "Ti sposerò": il brano è una vera e propria promessa fatta al compagno Marco, con il quale ha celebrato un simbolico Pacs nel maggio di quello stesso anno. Chissà se dopo la pronuncia della Corte Costituzionale del 23 marzo sarà una promessa realizzabile... Ne abbiamo parlato con lui.

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Canti "Ti sposerò", canzone che per molti è diventata l'inno a favore del "matrimonio gay" in Italia. Ma perché una coppia omosessuale dovrebbe voler sposarsi proprio in questi anni in cui, tra divorzi, scandali, convivenze e famiglie allargate, il matrimonio sembra un'istituzione sempre più in crisi?

Alle coppie omosessuali è negata la libertà di scegliere se sposarsi o no, se divorziare o restare insieme per tutta la vita, cose che invece la legge consente alle coppie eterosessuali. Non entrerei nemmeno nel merito della crisi dell'istituzione del matrimonio. Vorrei che ci concentrassimo invece sulla determinazione ad ottenere una reale parità di diritti. Poi, i singoli si regoleranno per le proprie vite, quando potranno davvero scegliere come tutti.

Quanto alla mia canzone che citi con mio grande piacere, ti anticipo che sarà inserita nel mio cd di imminente pubblicazione, ed ho tutte le intenzioni di promuoverla con molta forza, forse con un video un po' "forte", che faccia riflettere.


Molti attivisti *qtlgb accusano il matrimonio tra persone dello stesso sesso di essere uno strumento per "normalizzare" lesbiche, gay e trans, per stroncare le potenzialità socialmente rivoluzionarie delle persone *tlgbq...

Se "normalizzare" significa permettere ad ogni individuo di avere una vita affettiva riconosciuta e legittimata anche dallo Stato, ben venga la normalizzazione! Le rivoluzioni si fanno per ottenere dei risultati, per "costruire". Una volta ottenuto ciò che è un sacrosanto ed elementare diritto, la rivoluzione non ha più senso. Vogliamo tutti una vita serena, credo.


"Io ti sposerò e amandoci saremo liberi" dice la tua canzone. E' un collegamento inconsueto tra matrimonio, amore e libertà, visto che in genere si sottolinea piuttosto come il matrimonio implichi obblighi e doveri e l'amore libero viene identificato in forme più promiscue e meno formalizzate di relazione...

Il matrimonio implica certamente obblighi e doveri, ma dovrebbe essere una sorta di "sigillo", di "promessa", dovrebbe essere un desiderio profondo di condividere le proprie vite. Quindi "io ti sposerò e amandoci saremo liberi" significa proprio che saremo liberi di amarci come desideriamo davvero, uniti anche di fronte alla legge, liberi dai preconcetti legittimati da una Costituzione che non ci sostiene. Tutto questo per chi lo desidera deve essere possibile.


Il movimento *qtlgb ha prima perseguito i Pacs, in nome di una "realpolitik" che non ha prodotto risultati, ora punta al matrimonio, con maggiore coerenza con i propri principi. Ma alcuni, come Luxuria, appoggiano anche proposte minimaliste come i DiDoRe... Secondo te occorre puntare al massimo, cioè al matrimonio, o ci si può accontentare di raggiungere obiettivi più ristretti, ma che appaiono più raggiungibili?

Io non sono mai stato per le mezze misure, tuttavia quando si parlò di Pacs mi uniformai, pensando che forse sarebbe stato più opportuno, in un Paese come il nostro, ottenere i nostri obiettivi a piccoli passi. Andò come sappiamo.

Non sapevo che Luxuria appoggiasse i DiDoRe, probabilmente è cosa molto recente, perchè ricordo che tempo fa si pronunciò contro i compromessi ma a favore del matrimonio civile senza mezze misure. Oggi è quello che penso io. I modelli spagnolo, britannico, olandese e di molti altri Paesi sono quelli a cui guardo. I diritti devono essere gli stessi per tutti. Quando un individuo viene ritenuto non adatto ad usufruirne completamente, è discriminazione, razzismo. Ed io non lo accetto più.


Ci sono differenze negli amori di eterosessuali, lesbiche e gay, pur nella "pari dignità"?

L'amore è amore, non ci possono essere catalogazioni o differenze su ciò che in assoluto è l'amore. Ogni individuo è diverso da qualunque altro, e così anche ogni amore lo è.


Da queste differenze cosa possiamo imparare, gli uni dagli altre, le une dagli altri?

L'osservazione del mondo che ci circonda è un insegnamento costante, l'attenzione all'altro ci arricchisce giorno dopo giorno. Forse le coppie eterosessuali potrebbero imparare il coraggio e la determinazione delle idee dalle coppie omosessuali, perlomeno da quelle che decidono di uscire allo scoperto e di vivere la propria vita lottando contro una buona parte della società ancora piuttosto diffidente verso queste realtà.

Per queste coppie è sicuramente molto più pesante affrontare la quotidianità, specialmente, immagino, quando ci sono di mezzo dei figli, che vanno amati, protetti e difesi dalla curiosità morbosa della gente. Conosco diverse coppie omosessuali (in particolare coppie di donne) con figli. Sono famiglie serene, normali, con bambini che vanno a scuola e che vivono una vita felice.

I bambini che ho visto io sono molto forti, conoscono la realtà in cui vivono e avendo ricevuto una educazione molto equilibrata, non hanno nessun problema ad avere due mamme invece che una mamma e un papà. Per loro sono giuste entrambe le situazioni. Sogno un mondo in cui anche tutti i figli di coppie etero vivano una vita senza pregiudizi.


Nel mondo degli artisti, dei cantanti e dello spettacolo come viene percepita l'omosessualità e come vengono vissuti gli amori omosessuali?

Nel mondo della musica e dello spettacolo tutto si muove come in ogni altro ambiente, con la differenza, però, che tutti vorrebbero essere più aperti, in quanto "artisti".

Invece tra loro ci sono anche molti omofobi, tantissimi omosessuali non dichiarati - per carità, che ognuno faccia come si sente... -, molti che negano addirittura - io mi astenevo, quando non volevo dichiararmi, ma non negavo! Ci sono artisti che hanno addirittura costruito la propria fortuna artistica ed economica giocando proprio sull'ambiguità, sui travestimenti, che non ammettono di essere gay, anzi, prendono addirittura le distanze!


Esistono pregiudizi, difficoltà a riconoscere la pari dignità delle coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali, o nessuno fa grandi differenze, "basta che sia amore"?

A parte pochissimi casi, non ho mai conosciuto coppie omosessuali nell'ambiente musicale o dello spettacolo. Quelle esistenti, risapute, negano ipocritamente l'evidenza. I pregiudizi nascono all'interno, cosa possiamo pretendere dagli altri? Personalmente non mi sono mai nascosto, ho alcuni amici molto cari anche tra i cantanti, che non hanno mai fatto differenze, né considerato "diversa" la mia vita. Ma gli amici me li scelgo con attenzione....


Little Prince(ss)

Le altre interviste dell'inchiesta:
* Sergio Rovasio: "Ecco come siamo arrivati al 23 marzo"
* Enrico Oliari: "I confetti per le nozze sono quasi pronti"
* Lo sciopero della fame di Francesco e Manuel
* Persio Tincani: "La legge non vieta il matrimonio gay"
* Chiara Saraceno: "Il matrimonio e la famiglia"
* Porpora Marcasciano: "Non si perda la bussola!"
* Sciltian Gastaldi: "Farà felice tanti. E allora ben venga"

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Leggi anche:
* Canzoni omofobe, canzoni gay-friendly: Agliardi contro Povia, la grande (?) sfida di Sanremo
* Luca era etero, Luca era gay: la canzone di Povia, gli "ex-gay" e anche gli "ex-etero"...

2 commenti:

  1. Wow :)! Condivido ogni singola parola... a eccezione di quando dice di essere dalla parte anche del modello britannico... lì veramente mi sono cascate le braccia. Io voglio il MATRIMONIO, non l'unione registrata... nemmeno l'unione registrata con pari conseguenze legali. Sono degno del ma-tri-mo-nio, non solo di uno scimmiottamento del matrimonio vero. Un bacio forte. 4Real

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  2. Auguri e figli maschi.

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Il grande colibrì